martedì 15 aprile 2025
Progetto “Mediterraneo – Area di Libero Scambio 2010”: la possibile risposta dell’Unione europea ai dazi statunitensi: un approccio strategico e inclusivo
La reintroduzione di dazi posta in essere da parte dagli Stati Uniti su acciaio, alluminio e altri prodotti provenienti dall’Unione europea, ha determinato una significativa tensione commerciale transatlantica. L’Unione europea, pur ribadendo la propria disponibilità al dialogo ed alla ricerca di soluzioni condivise, ha prontamente dato vita ad un programma di approccio strategico che mira a proteggere, da un lato, gli interessi politico-economici internazionali ed europei evitando, dall’altro, di alimentare ulteriormente il conflitto commerciale. In questo contesto ritengo opportuno ricordare ed eventualmente riconsiderare, quale risposta strategica all’escalation dei dazi degli Usa, il progetto “Mediterraneo – Area di Libero Scambio 2010”, originato dalla Conferenza di Barcellona. Infatti, il Processo di Barcellona, noto anche come Partenariato euro-mediterraneo, è il nome con cui si indica la strategia comune europea per la Regione Mediterranea. Tale processo fu avviato dall’Ue, che in quel periodo contava 15 Stati membri, e da altri 12 Stati della area mediterranea durante la conferenza di Barcellona che si riunì il 27 novembre e il 28 novembre 1995. Alla conferenza parteciparono come osservatori anche gli Stati Uniti.
IL CONTESTO DEI DAZI STATUNITENSI
Molto recentemente, ed in maniera imprevedibile, dal 12 marzo 2025 gli Stati Uniti hanno reintrodotto nei confronti dei loro partner internazionali molteplici dazi di variabile entità, di cui taluni ammontanti al 25 per cento su acciaio e alluminio provenienti dall’Ue, anche con prospettiva di estenderli a nuovi prodotti, così determinando un impatto sicuramente negativo su importazioni per un maggior valore complessivo stimabile ad oggi intorno a circa 28 miliardi di euro. La Commissione europea, sotto la guida della presidente Ursula von der Leyen, ha comunicato la possibilità di volere accedere, con la necessaria prudenza, a misure di protezione finanziaria da strutturate per fasi successive. Nonostante la evidente tensione, ma anche in presenza di una metodologia comunicativa singolare e non consona al complesso quadro costituito sia dalla presenza di norme internazionali pattizie sia dalle regole della politica estera tra Stati alleati, l’Ue ha sottolineato la propria volontà di negoziare una soluzione politica alfine di evitare un’escalation del conflitto commerciale.
RILANCIO DEL PROGETTO MEDITERRANEO – AREA DI LIBERO SCAMBIO
Una breve e sintetica riflessione sul complesso quadro internazionale venutosi a creare postula la necessità che si ricerchino ipotesi alternative alle contro-misure dirette nei confronti degli Stati Uniti, per tal motivo riterrei opportuno auspicare che l’Ue possa concentrare i propri sforzi finalizzandoli al suo rafforzamento nelle relazioni economiche con i Paesi mediterranei attraverso la rivisitazione, l’adeguamento ed eventualmente il rilancio del già esistente progetto “Mediterraneo – Area di Libero Scambio 2010”.
Detto progetto denominato “Dichiarazione di partenariato euromediterraneo”, acquisita nell’ambito dal Processo di Barcellona del 1995, tende alla creazione di una zona di libero scambio tra l’Ue e i Paesi rivieraschi del Mediterraneo. Esso infatti prevede l’eliminazione, nell’ampia area mediterranea, in maniera graduale, delle barriere tariffarie e non tariffarie su beni industriali, agricoli e servizi. Un simile modo di procedere offrirebbe una chiave di lettura molto precisa in quanto consentirebbe alla Unione europea di inviare un messaggio distensivo, evidenziando la sua realtà europea di istituzione geopolitica reattiva e protesa a intensificare, anche utilizzando la sua precedente storia politica, l’ampliamento dei rapporti economici internazionali finalizzati all’ampliamento di mercati internazionali sia già esistenti sia quelli nuovi. Un simile modo di procedere consentirebbe di ritenere possibile una distensione nel dialogo in ordine all’adozione di dazi futuri.
FONDAMENTI ECONOMICI E SOCIALI
Non vi è dubbio che l’opportunità di una attenta valutazione, a prescindere dal complesso problema internazionale in cui oggi ci troviamo, possa avere per l’Ue una seria rilevanza economica e sociale di notevole interesse. Infatti, la popolazione dei Paesi mediterranei si attesta su circa 450 milioni di persone e si ha la previsione che possa superare il tetto di 600 milioni entro il 2050. Gli scambi commerciali tra l’Ue e i Paesi mediterranei pare abbiano già raggiunto un valore totale di oltre 544 miliardi di euro nel 2023, così manifestando un trend di crescita media annuale significativa. Settori chiave come il tessile, agroalimentare e manifatturiero avrebbero registrato una crescita media annua del 5,2 per cento.
Inoltre, è opportuno ulteriormente evidenziare che il Mediterraneo rappresenterebbe in tale visione un’importante area turistica ed economica con potenziali benefici per lo sviluppo sostenibile e inclusivo della regione mediterranea. Affrontare l’attuale tensione mondiale ragionando di sviluppo sociale ed economico tra Paesi rivieraschi nell’area del Mediterraneo consentirebbe di accreditare all’Unione europea una obiettiva capacità di operare internazionalmente con una seria e pacifica visione di sviluppo geopolitico.
IMPLICAZIONI POLITICHE ED ECONOMICHE
Probabilmente un simile approccio non solo potrebbe ridurre la dipendenza dell’Ue dagli scambi transatlantici ma promuoverebbe anche ulteriore stabilità politica ed economica nella regione mediterranea in quanto il rilancio dell’Area di Libero Scambio potrebbe fungere, d’un lato, da catalizzatore per una maggiore prosperità condivisa tra i Paesi coinvolti e, dall’altro, una possibile visione futura di un leale alleato europeo che può augurarsi di vedere la trasformazione degli Usa dal ruolo di osservatore nella Conferenza di Barcellona a quello attore. La strategia dell’Unione europea dovrà essere caratterizzata da fermezza nella difesa dei propri interessi economici con una visione inclusiva e lungimirante.
Il rilancio del progetto “Mediterraneo – Area di Libero Scambio 2010” rappresenta una ulteriore opportunità concreta per rafforzare le relazioni regionali e globali in un momento critico per il commercio internazionale. Detta iniziativa potrebbe mitigare gli effetti dei dazi statunitensi ma anche consolidare il ruolo dell’Ue come attore chiave in ordine alla promozione della cooperazione economica e stabilità globale. Riteniamo inoltre opportuno, per economia espositiva, rinviare ad altro momento la disamina dei molteplici e complessi fattori positivi inerenti una visione futura del progetto di Partenariato euro-mediterraneo.
di Carmelo Elio Costanza