martedì 18 marzo 2025
Le bombe sono tornate nel pieno della notte. Le Forze di difesa israeliane hanno attaccato la Striscia di Gaza , rompendo la “fragile tregua” che andava avanti ormai da due mesi. Questa decisione è maturata ai vertici del governo israeliano. Infatti, sono stati il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz a dare il via libera all’operazione militare che, al momento, ha messo la parola fine a tutti i discorsi sulla pace. “L’Idf sta colpendo in questo momento obiettivi di Hamas in tutta la Striscia: l’obiettivo è raggiungere gli scopi della guerra, tra cui il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti”, si legge nella nota diffusa dal Gabinetto del premier. I raid starebbero bersagliando infrastrutture chiave dei miliziani islamisti, rei di aver ricostruito – negli ultimi due mesi – parte della loro rete operativa e reclutato oltre 20mila nuovi combattenti. Secondo fonti palestinesi, i bombardamenti avrebbero già causato almeno 350 morti e numerosi feriti. E in uno degli attacchi dello Stato ebraico sarebbe morto anche il premier di Hamas, Issam al-Da’alis. Tra gli obiettivi colpiti, anche “alcune tende di sfollati a Khan Younis”.
Inoltre, Israele aveva avvertito l’Amministrazione statunitense dell’imminente attacco. Lo confermerebbe l’agenzia Axios, citando fonti israeliane anonime. Poco dopo, è arrivata anche la conferma della portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, che in un’intervista a Fox News ha dichiarato che il governo americano è stato consultato prima dell’inizio delle operazioni. A gestire i nuovi raid ci stanno pensando il nuovo capo di stato maggiore dell’Idf, Eyal Zamir, e il “vecchio” direttore dello Shin Bet, Ronen Bar. Che fino a ieri era pronto a fare le valigie e lasciare l’incarico sotto richiesta di Bibi. Il comando è situato nel bunker sotto il ministero della Difesa a Tel Aviv. Secondo Ynet, il piano d’attacco è stato elaborato in segreto per cogliere Hamas di sorpresa. L’Idf ha chiarito che le operazioni non si limiteranno ai raid aerei, ma proseguiranno “finché necessario”. Secondo un funzionario israeliano citato dalla Cnn, l’operazione in corso è di natura “preventiva”. L’obiettivo è eliminare “comandanti militari di medio rango e dirigenti” di Hamas. La guerra, però, non si fermerà qui. “Non smetteremo di combattere finché tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa e tutti gli obiettivi di guerra non saranno stati raggiunti”, ha dichiarato il titolare della Difesa, Israel Katz. Tra questi obiettivi, oltre alla liberazione degli ostaggi, c’è la distruzione di Hamas come forza politica e militare nella Striscia di Gaza.
Le istituzioni italiane, al momento, osservano. “La situazione è molto preoccupante”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervistato da Rtl 102.5. “Era evidente che c’era un innalzamento dei toni da parte di Israele. È la conseguenza di un atteggiamento di Hamas sul rientro degli ostaggi. Si interrompe così non solo la tregua, ma anche il percorso per riportare tutti gli ostaggi a casa. Speriamo di riuscire a ripristinare una tregua, ma non sono ottimista. Noi lavoreremo per farlo”. Al momento, un mediatore dei miliziani “sta lavorando per fermare i raid di Israele”, ha affermato Hamas.
di Eugenio Vittorio