I “fin influencer” e le pratiche di Pfof

mercoledì 29 gennaio 2025


Circa un anno fa (eravamo nell’inverno del 2024), Andrew Tate, una figura che ha guadagnato una grande visibilità sui social media grazie alle sue opinioni controverse e per le sue affermazioni su temi legati a finanza, criptovalute e investimenti, ha sfruttato le sue piattaforme social per promuovere vari strumenti finanziari e metodi di guadagno, tra cui il trading di criptovalute e la creazione di reddito passivo tramite attività online. 

Nei suoi interventi appassionati, ha spinto in particolare l’adozione di criptovalute, consigliando di investire in asset come Bitcoin ed Ethereum, ma anche in monete meno conosciute, che talvolta hanno visto aumenti significativi dei loro prezzi in concomitanza con i suoi interventi. In particolare, quando Andrew Tate ha parlato di Bitcoin e altre criptovalute in un video molto seguito su Instagram e YouTube si è verificato un effetto importante sull’andamento dei titoli sul mercato. 

Il suo invito ad “investire ora prima che il mercato esploda” ha, infatti, alimentato una ondata di acquisti da parte dei suoi follower. In un breve periodo, alcune criptovalute hanno visto un’impennata del loro valore, suscitando un picco nelle transazioni. Questi aumenti temporanei, tuttavia, sono stati seguiti da periodi di correzione, in cui il valore è tornato a livelli più bassi, lasciando molti investitori inesperti con perdite significative.

Quanto descritto solleva il tema del fenomeno dei fin influencer, ovvero degli influencer attivi nel settore finanziario. Questi soggetti, che vanno da semplici appassionati di finanza a veri e propri esperti del settore, sembrano essere in grado di influenzare le decisioni di investimento di milioni di persone. Mentre la loro popolarità cresce, cresce anche la necessità di una regolamentazione più rigorosa, al fine di proteggere gli investitori da eventuali rischi derivanti da informazioni errate o manipolate. Per questo motivo, l’analisi dei profili dei fin influencer, il controllo della veridicità delle informazioni diffuse e la verifica delle pratiche come il Payment For Order Flow (Pfof) sono aspetti cruciali per mantenere l’integrità dei mercati finanziari.

Persone come Dave Ramsey (Usa), consulente finanziario e autore di libri, noto per i suoi consigli su come gestire il debito e risparmiare o Robert Kiyosaki (Usa) autore del best-seller Padre Ricco, Padre Povero, figura di riferimento per chi cerca di imparare a gestire il proprio denaro e investire, ma anche Kevin O’Leary (Canada), famoso investitore e uno dei protagonisti del programma Tv Shark Tank, seguito anche per i suoi consigli su investimenti e gestione del denaro o Cathie Wood (Usa), fondatrice di Ark Invest, è una delle figure più influenti nel mondo degli investimenti in tecnologia e innovazione. È molto attiva sui social media e ha una grande base di follower anche Graham Stephan (Usa) ex agente immobiliare che ha costruito una forte presenza online grazie ai suoi contenuti educativi su finanza personale, investimenti e risparmio. Tutte queste persone, notissime in campo finanziario, vantano una grandissima popolarità e sono figure di riferimento non solo nei loro paesi.

Anche l’Italia ha i suoi fin influencer. Marco Montemagno, conosciuto per la sua attività nel campo della tecnologia e dell’innovazione, parla anche di economia e finanza in modo molto popolare, trattando temi relativi alla gestione del denaro, agli investimenti e alle criptovalute, Alessandro Moretti (Investire in modo consapevole) conosciuto per i suoi video su YouTube e le sue riflessioni sulla finanza personale e gli investimenti. Michele Lupi giornalista economico, offre riflessioni e contenuti sul mondo degli investimenti, dei mercati e della gestione del denaro, riuscendo a raggiungere un pubblico ampio anche sui social, o anche Francesco Caruso (Trading Room) seguito per i suoi contenuti riguardanti il trading e gli investimenti in borsa, punto di riferimento per chi desidera entrare nel mondo degli investimenti con una mentalità orientata al trading.

Accanto a questi personaggi, ogni giorno emergono anche molti altri influenti nel panorama digitale, che utilizzano piattaforme come Instagram, YouTube, Twitter e TikTok per promuovere e discutere di investimenti in azioni, criptovalute e strumenti finanziari. Questi nuovi volti della finanza digitale, spesso in modo informale e accessibile, offrono consigli di investimento, condividono strategie di trading e tentano di educare il pubblico sulla gestione del denaro, influenzando così una vasta audience di aspiranti investitori.

È indiscutibile, a questo punto, che a prescindere dalle competenze e dall’esperienza delle persone coinvolte, un fenomeno di questa rilevanza non possa sfuggire al controllo da parte di coloro che svolgono funzioni di vigilanza sui mercati finanziari. La natura e l’impatto di tale fenomeno impongono una supervisione costante e attenta da parte delle autorità competenti, affinché possano essere garantiti la trasparenza e il corretto funzionamento del sistema finanziario, a tutela degli investitori e dell’intero mercato.

Il primo passo fondamentale per comprendere l’impatto di questi leader digitali sul mercato è raccogliere e analizzare i dati relativi agli esperti finanziari attivi nel settore. Questa analisi, che include informazioni su chi sono questi influencer, su quali piattaforme operano, sui temi che trattano e sul tipo di pubblico che raggiungono, ci aiuta a ottenere una panoramica chiara e precisa del loro ruolo nel contesto finanziario. È infatti attraverso questa raccolta di dati che possiamo capire quanto e come queste figure influenzano le scelte finanziarie di milioni di persone, dai piccoli risparmiatori agli investitori più esperti. La loro capacità di raggiungere un pubblico vasto e diversificato, spesso tramite contenuti facilmente accessibili e comprensibili, li rende particolarmente potenti nel determinare le opinioni e le decisioni legate a investimenti in azioni, criptovalute, strumenti finanziari o strategie di risparmio.

Proprio per la rilevanza delle informazioni che diffondono, diventa cruciale garantire che tali contenuti siano accurati, trasparenti e rispettosi delle normative esistenti. La crescente fiducia che molti utenti ripongono in questi influencer per orientarsi nel complesso mondo della finanza rende particolarmente vulnerabili gli investitori, che potrebbero basare le loro scelte su consigli non verificati o potenzialmente ingannevoli. Per questo motivo, è essenziale monitorare che questi influencer rispettino le normative di trasparenza, come le linee guida della Consob e altre regolazioni stabilite dalle autorità di vigilanza finanziaria. Tali normative sono progettate per garantire che le informazioni vengano condivise in modo corretto e che gli influencer non inducano in errore i propri follower con promesse di guadagni facili o consigli rischiosi senza la dovuta disclosure. Inoltre, la conformità a queste normative protegge gli investitori, contribuendo a prevenire fenomeni di frode o manipolazione del mercato che potrebbero danneggiare la stabilità finanziaria e la fiducia nel sistema.

Parallelamente, è necessario effettuare un controllo continuo sulla veridicità delle informazioni che i fin influencer diffondono. Questo controllo dovrebbe essere attuato monitorando costantemente le piattaforme social, i forum finanziari e qualsiasi altro canale online dove tali influencer condividono i loro contenuti. L’analisi dei messaggi diffusi potrebbe rivelare informazioni errate, ingannevoli o manipolatorie, come ad esempio previsioni di mercato troppo ottimistiche senza fondamenti o consigli basati su dati obsoleti; quindi, è essenziale esaminare con attenzione i consigli dati dai fin influencer, incrociandoli con i dati reali dei mercati per identificare eventuali discrepanze. Se un consiglio si rivela essere falso o manipolato, gli investitori potrebbero subire perdite significative, quindi la trasparenza e l’affidabilità delle informazioni devono essere garantite.

Al fenomeno dei fin influencer si collegano strettamente le pratiche di Payment for Order Flow (Pfof), che si sostanziano in una modalità operativa che consiste nel pagamento da parte delle piattaforme di trading per l’esecuzione degli ordini da parte degli utenti.

Ora le piattaforme di trading che adottano tale modello economico potrebbero trarre vantaggio dal volume crescente di transazioni che viene generato dalle raccomandazioni diffuse da questi influencer. Infatti, come visto, i fin influencer, con il loro potere di persuasione, possono guidare un elevato numero di investitori a compiere operazioni su specifici strumenti finanziari, come azioni, criptovalute o altri asset, in seguito a consigli o analisi proposti tramite i loro canali social. Se una raccomandazione diventa particolarmente virale, portando una massa critica di investitori a seguire il consiglio e a effettuare acquisti in massa, si crea un picco significativo nel volume degli scambi.

In questo contesto, le piattaforme di trading che utilizzano il modello Pfof sono in grado di capitalizzare su tale aumento di volume, poiché guadagnano commissioni dai market maker, che sono i soggetti che pagano i broker per ottenere il diritto di eseguire gli ordini degli investitori. I broker, infatti, non operano in modo completamente indipendente nell’eseguire gli ordini dei clienti, ma possono dirigere questi ordini verso i market maker in cambio di un pagamento, spesso un importo variabile che dipende dalla quantità di ordini che vengono indirizzati a questi soggetti. Di conseguenza, maggiore è il volume degli scambi generato dalle raccomandazioni degli influencer, maggiore sarà il guadagno che la piattaforma di trading può ottenere tramite i pagamenti ricevuti dai market maker.

Questo sistema, di tutta evidenza, comporta un potenziale conflitto di interesse che può influire negativamente sulla qualità dell’esecuzione degli ordini degli investitori. Se un influencer consiglia l’acquisto di una determinata azione che diventa popolare tra i suoi follower, causando un aumento significativo delle transazioni su quella specifica azione, i broker potrebbero essere incentivati a indirizzare questi ordini verso i market maker che offrono il pagamento più elevato, piuttosto che cercare di garantire il miglior prezzo possibile per l’investitore. Questo comportamento potrebbe ridurre l’efficacia dell’esecuzione degli ordini, in quanto i broker potrebbero non mettere in atto tutte le pratiche necessarie per ottenere il miglior risultato possibile per l’investitore, come la ricerca del miglior prezzo di mercato o l’accesso alle migliori liquidità disponibili.

Pertanto, gli investitori potrebbero non ottenere il prezzo ottimale per l’acquisto di un asset, con il rischio che le loro operazioni vengano eseguite a prezzi meno favorevoli rispetto a quelli che avrebbero potuto ottenere se l’ordine fosse stato indirizzato in modo più efficiente.

Questo scenario è particolarmente preoccupante nei contesti di alta volatilità o quando gli investitori agiscono su suggerimenti che generano picchi di attività, come nel caso di movimenti di mercato impulsivi scatenati da influencer. Inoltre, se questa pratica diventa sistematica, potrebbe minare la fiducia degli investitori, poiché potrebbe sembrare che i loro interessi siano subordinati a considerazioni puramente commerciali dei broker e delle piattaforme di trading.

Il controllo dei flussi di transazione diventa quindi essenziale per individuare se vi siano pratiche di Pfof e capire se tali pratiche abbiano un impatto negativo sui risultati degli investimenti degli utenti o sui mercati in generale. Inoltre, è fondamentale esaminare i potenziali conflitti di interesse legati all’uso di Pfof, che potrebbe portare a decisioni di esecuzione degli ordini non ottimali.

Nel caso in cui si riscontrino pratiche scorrette da parte dei fin influencer o delle piattaforme di trading, è necessario attuare provvedimenti sanzionatori.

Le autorità di vigilanza, come la Consob, potrebbero avviare inchieste e adottare misure sanzionatorie per fermare attività illecite o non conformi alle normative. Oltre a queste misure correttive, è fondamentale avviare campagne informative destinate agli investitori, al fine di sensibilizzarli sui rischi associati alle informazioni finanziarie non verificate e agli effetti negativi derivanti da pratiche come il Pfof.  Educare il pubblico su come riconoscere i rischi legati a informazioni manipolate e su come navigare in modo sicuro nel mondo degli investimenti è un passo cruciale per proteggere gli investitori da decisioni sbagliate e dannose.

Infine, è importante che le autorità di regolamentazione collaborino tra loro per affrontare il fenomeno dei fin influencer e monitorare le pratiche di Pfof in modo efficace. La sinergia con la Consob e altre autorità nazionali e internazionali è essenziale per garantire un controllo incrociato e per scambiare informazioni pertinenti. Una cooperazione a livello globale può facilitare la creazione di regolamenti unificati che possano affrontare le sfide poste dalla crescente influenza degli influencer finanziari e dalle nuove pratiche di trading. L’interazione tra le autorità consentirebbe di sviluppare approcci più coerenti e tempestivi nella regolamentazione di queste pratiche, proteggendo gli investitori e mantenendo la stabilità dei mercati finanziari.

In sintesi, la crescente influenza dei fin influencer richiede una sorveglianza e una regolamentazione più rigorosa. Monitorare la conformità delle loro attività, controllare la veridicità delle informazioni che diffondono, esaminare l’uso di pratiche come il Pfof e adottare misure sanzionatorie quando necessario sono tutti passaggi cruciali per garantire l’integrità del mercato finanziario. Solo attraverso un impegno congiunto tra autorità di regolamentazione, piattaforme di trading e consumatori sarà possibile evitare che le pratiche scorrette influenzino negativamente il mercato e proteggere gli investitori da rischi ingiustificati.

(*) Economista


di Enea Franza (*)