lunedì 16 dicembre 2024
Non è soddisfatto Pier Silvio Berlusconi del management del gruppo tedesco ProSiebenSat.1 Media, di cui Mediaset possiede il 29,9 per cento del capitale e il 30,8 per cento dei diritti di voto. Il vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Mfe - MediaForEurope (il nome del Gruppo Mediaset dal 2021), è stato chiaro su molti punti nella conferenza stampa di fine anno tenuta negli studi di Cologno Monzese. Il dossier della tivù tedesca è salito in testa ai progetti del più grande gruppo televisivo privato italiano. Per preparare l’affondo ha ottenuto dalle banche un prestito di 3,4 miliardi di euro. L’espansione in Europa potrebbe coinvolgere televisioni del Portogallo, dell’Olanda e della Polonia. L’obiettivo finale è quello di raggiungere, attraverso il consolidamento della realtà italiana che ha raggiunto ormai la Rai (36,7 per cento) nel settore commerciale, una vasta area di carattere internazionale. Nonostante gli sforzi della premier Giorgia Meloni (riconosciuta come leader stabile, pragmatica e affidabile, e inserita da Politico.eu in testa alla classifica dei personaggi europei più influenti) le sfide europee da affrontare sono ardue in tutti i settori economici.
L’Europa politica in difficoltà in Francia (il deficit è un Himalaya e Moody’s ha tagliato il rating) e Germania (per la Bundesbank il Pil scende a 0,2 nel 2024) non sembra, per ora, in condizione di costituire un punto di riferimento per diventare uno dei poli della politica mondiale. La crisi dell’auto che coinvolge Volkswagen e Stellantis ha fatto scattare l’allarme sull’affanno dell’industria che si trascina da 22 mesi. L’euro continua a perdere quota sul dollaro. Non è un caso che la Bce a guida Christine Lagarde tagli i tassi d’interesse più in fretta della Federal Reserve Usa. Il 2025 sarà un anno cruciale, ribadisce Emanuele Orsini. Il presidente della Confindustria, eletto nel maggio 2024, ha richiamato imprenditori e sindacati a rilanciare investimenti e lavoro, partendo dagli incoraggianti dati dell’occupazione in Italia: in un anno, secondo l’Istat, gli occupati sono aumentati di 517mila unità. Il gruppo Fininvest vi ha contribuito aumentando l’organico di 300 unità. Il comparto dell’audiovisivo non sfugge ai rischi generali, soprattutto per l’andamento dei ricavi dalla pubblicità. In questo quadro si spiega l’accelerazione dei contatti di Pier Silvio Berlusconi con i vertici tedeschi di ProSiebenSat.1 Media, la cui sede si trova a Monaco, dove ha incontrato il presidente del Lander della Baviera Markus Thomas Theodor Söder.
La buona salute del Biscione deriva dall’andamento generale di Fininvest, di cui detiene il 48,6 per cento. A fine anno, Mfe - MediaForEurope chiude i conti con titoli crescenti del 25,4 per cento e utili per 454 milioni di euro tra il 2016 e il 2019 e circa un miliardo tra il 2021 e il 2024. Una mole di gravosi impegni che hanno fatto ribadire a Pier Silvio Berlusconi di non avere intenzione di scendere in politica. “Abbiamo un Governo che sta facendo bene e quindi voglio fare il mio mestiere perché penso che il lavoro non sia finito. È un momento complesso e delicato dal punto di vista dello sviluppo”. A Cologno Monzese erano interessati anche a quanto stava accadendo al colosso dei media e dell’editoria Vivendi, controllato per il 29,9 per cento dalla famiglia Bolloré. Yannick, il figlio del finanziere Vincent, ha ottenuto dall’assemblea straordinaria di procedere a quattro società separate, tutte quotate in Borsa: la holding Vivendi con le partecipazioni Tim, Mediaset, Telefonica; Canal+ a Londra, Havas ad Amburgo con pubblicità e comunicazioni, Louis Hachette a Parigi. È probabile che in questo quadro i due imperi televisivi Mfe - MediaForEurope e Vivendi non si facciano più guerra.
di Sergio Menicucci