lunedì 16 dicembre 2024
n. 41 del 14 dicembre 2024
Di seguito la trascrizione dell’intera puntata a cura di Sandro Scoppa, conduce Gianfranco Fabi
I saluti più cordiali e sempre un ben ritrovati ai nostri ascoltatori. In rilievo innanzitutto sulla stampa l’ultimo rapporto del Legatum Institute, secondo cui l’Italia si posiziona all’80° posto su 167 Paesi nell’indice globale di prosperità. È una posizione che non cambia dal 2011 e non è peggiorata. Confedilizia, attribuisce questa stagnazione a due fattori principali: carenze nella tutela della proprietà immobiliare e una fiducia limitata nel sistema giudiziario. Tali elementi sono considerati fondamentali per determinare il livello di prosperità di una nazione. In particolare, la tutela della proprietà immobiliare è vista non solo come un pilastro dello stato di diritto, ma anche come un catalizzatore economico. Tuttavia, l’Italia si colloca al 70° posto in questo ambito, con un indice di 4,38 nel 2023, mostrando solo un lieve miglioramento rispetto al 4,28 del 2013. È comunque un progresso insufficiente se confrontato con i leader europei, che evidenzia un significativo divario che continua a penalizzare la crescita economica e sociale del Paese.
Altri contributi stampa hanno riguardato il passaporto di ristrutturazione, che è stato introdotto dalla Direttiva Europea Epbd. Lo stesso è presentato come uno strumento per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, una sorta di “cartella clinica” che dettaglia interventi necessari per la decarbonizzazione. Tuttavia, questa misura rischia di trasformarsi in un ulteriore onere burocratico per i proprietari immobiliari, imponendo costi aggiuntivi e complicazioni amministrative senza garantire benefici proporzionati.
Invece di promuovere la libertà di iniziativa e la responsabilità individuale, l’introduzione del citato documento potrebbe inoltre limitare la proprietà privata, subordinando le decisioni dei proprietari a direttive centralizzate. Si tratta in sostanza di un approccio top-down, il quale non tiene conto delle specificità locali e delle esigenze individuali, che rischia di soffocare l’innovazione e l’efficienza che emergono in un mercato libero. Per affrontare efficacemente le sfide ambientali, sarebbe più opportuno incentivare soluzioni basate sul mercato e sulla volontarietà, piuttosto che imporre ulteriori regolamentazioni dall’alto.
Gli organi di informazione si sono anche occupati del provvedimento, attualmente ancora in esame sulle botteghe storiche, che nelle intenzioni dei proponenti dovrebbe interessare le attività commerciali con almeno 50 anni di storia. L’obiettivo dichiarato è la creazione di un Albo nazionale delle botteghe storiche, accompagnato da strumenti di tutela e incentivi per preservare il patrimonio culturale e commerciale rappresentato da queste realtà. Tuttavia, il testo proposto ha suscitato polemiche, in particolare a causa della disposizione che introduce un diritto di prelazione per i gestori delle botteghe in caso di vendita dell’intero complesso immobiliare. Tale misura è fortemente criticata da Confedilizia, che la considera un’ingerenza nella libertà contrattuale e un vincolo ingiustificato alla proprietà privata.
Sui media infine gli interventi che interessano il mercato immobiliare italiano, che si prepara a significative trasformazioni nel 2025, guidate da innovazioni tecnologiche e normative europee. L’Intelligenza artificiale sarà centrale nell’ottimizzazione delle abitazioni e della pianificazione urbana, migliorando l’efficienza dei processi e facilitando l’accesso ai mutui grazie a nuovi sistemi di credit scoring. Parallelamente, le normative sulla sostenibilità energetica, come l’obbligo di portare gli edifici a una classe energetica E entro il 2030, rischiano di trasformarsi in un’imposizione gravosa per i proprietari immobiliari, imponendo costi elevati e vincoli rigidi che potrebbero rallentare il mercato invece di stimolarlo. Altri trend includono il flexliving, che spinge verso abitazioni flessibili e un ritorno alle periferie, e la rigenerazione urbana, con progetti mirati a riqualificare aree degradate e creare spazi più vivibili. Anche l’attenzione al benessere degli occupanti sta crescendo, con un focus sull’emotional design, che privilegia soluzioni confortevoli e salubri.
Il presente podcast si chiude con il commento di Andrea Mancia, direttore de L’Opinione delle Libertà: “Le misure annunciate dal sindaco di Firenze, in particolare il rimborso dell’Imu per chi converte immobili da affitti brevi a contratti di lungo termine, rappresentano un pericoloso precedente di dirigismo amministrativo mascherato da tutela del territorio. Dietro la retorica della lotta al turismo di massa, queste iniziative nascondono un intento punitivo verso i proprietari e distorcono il mercato immobiliare. Esse rischiano soprattutto di penalizzare gravemente un settore, quello degli affitti brevi, che non solo contribuisce in modo significativo all’economia locale, ma costituisce anche una risposta dinamica e moderna alla domanda turistica. Colpire chi utilizza legittimamente i propri immobili per affitti brevi significa soffocare un importante canale di sviluppo economico e culturale per la città. Invece di imporre controlli dirigisti e incentivi condizionati, l’amministrazione fiorentina dovrebbe evitare di ingabbiare il settore privato con lacci e lacciuoli, puntando piuttosto su politiche di liberalizzazione e snellimento burocratico per attrarre capitali e migliorare la gestione del patrimonio immobiliare. Non bisogna mai dimenticare infatti che un sistema sano si fonda sulla concorrenza e sulla libertà di scelta, non su interventi dirigisti che ostacolano chi vuole sfruttare legittimamente la propria proprietà”.
di Redazione