La Settimana di Confedilizia (Podcast)

lunedì 28 ottobre 2024


n. 34 del 26 ottobre 2024

Di seguito la trascrizione dell’intera puntata a cura di Sandro Scoppa, conduce Gianfranco Fabi  

I saluti più cordiali e un ben ritrovati ai nostri ascoltatori. Anche questa settimana, la stampa ha concentrato l’attenzione su diversi temi di rilievo per il settore immobiliare, con contributi e puntuali interventi. Innanzitutto ha riportato uno studio condotto da Nòmisma per Rockwool, secondo cui il 70 per cento dei proprietari di immobili in Italia ha in programma di ristrutturare la propria casa entro il 2034. Il 61 per cento ha già effettuato lavori negli ultimi dieci anni, con obiettivi principali di miglioramento del comfort abitativo e dell’efficienza energetica. Uno degli ostacoli principali all’effettuazione dei lavori è rappresentato dal costo degli interventi. Nonostante ciò, il 44 per cento dei proprietari ha già beneficiato di agevolazioni fiscali, come il Bonus Casa e il Superbonus, che hanno incentivato gli investimenti nelle ristrutturazioni. I proprietari mostrano comunque particolare interesse nel migliorare l’efficienza energetica delle proprie abitazioni, ma la sfida rimane quella di superare i costi elevati.

La medesima analisi sottolinea anche la necessità di una maggiore sensibilizzazione sui temi della sicurezza, in particolare in relazione alle normative antincendio, che risultano ancora poco conosciute.

Gli organi di informazione si sono pure soffermati sulla situazione del settore edilizio, che ha registrato un aumento dei costi delle materie prime e interruzioni delle catene di approvvigionamento, dovute principalmente alla pandemia e alla guerra in Ucraina. Nonostante dette difficoltà, nel 2023 il settore ha registrato una crescita moderata con un aumento del 3,4 per cento nelle vendite e del 18,3 per cento nella capitalizzazione di mercato, soprattutto in Europa. Per il 2024, le previsioni indicano una crescita più contenuta a causa delle sfide macroeconomiche, ma con prospettive positive per il lungo termine. In Italia, sono previsti importanti investimenti in infrastrutture, finalizzati a potenziare trasporti, ferrovie e metropolitane. Parallelamente, il Governo sta rivedendo gli incentivi per l’edilizia residenziale con l’obiettivo di renderli più sostenibili e liberare risorse per nuovi investimenti privati. Tuttavia, la transizione verso la sostenibilità, con l’adozione di tecnologie verdi e la riduzione delle emissioni di Co2, non dovrebbe essere imposta, ma incentivata. Questo approccio può attrarre capitali e aumentare la competitività del comparto, favorendo uno sviluppo basato su innovazione e libertà economica.

Altri contributi sui media hanno riferito dei dati pubblicati dall’Enea sul superbonus aggiornati al mese di settembre 2024. Le nuove cifre parlano di un aumento, seppure lieve, dell’onere a carico dello Stato, rispetto al precedente mese di agosto. Tali dati sul superbonus tengono conto del numero di asseverazioni caricate sul sito dedicato; del valore assoluto degli investimenti ammessi alla detrazione; dei valori assoluti e percentuali dei lavori già completati. Sono inoltre specificati i dati per i lavori relativi a condomini, edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti.

La stampa ha infine ripreso la preoccupazione espressa da Confedilizia riguardo agli sviluppi recenti legati agli incentivi fiscali per interventi edilizi, per i quali sono previsti significativi tagli, che saranno destinati a creare ulteriori complicazioni per i lavori di efficientamento energetico e miglioramento sismico degli edifici.

Come ha sottolineato Giorgio Spaziani Testa, presidente della medesima confederazione, Il quadro delineato è quello di un marcato ridimensionamento di un sistema di incentivi attivo da oltre venticinque anni, che ha goduto del sostegno trasversale di tutte le forze politiche. Tali incentivi sono stati introdotti per rispondere a esigenze di interesse generale, come il contrasto al lavoro sommerso, l’aumento della sicurezza e la tutela ambientale. La riduzione potrebbe portare a un diffuso rischio di degrado del patrimonio immobiliare italiano. In questo contesto – ha aggiunto il presidente – nessuno dovrebbe pensare di obbligare i proprietari a effettuare interventi, specialmente quelli richiesti dalla direttiva europea per rendere le abitazioni più ecologiche.

La chiusura del presente podcast è affidata al commento del direttore de LOpinione delle Libertà, Andrea Mancia: “Il sistema fiscale italiano, con il suo carico eccessivo sulle proprietà immobiliari, limita la libertà individuale e frena lo sviluppo economico. Le tasse come l’Imu, l’imposta di registro e quella sulle successioni non solo penalizzano i proprietari, ma soffocano il mercato e disincentivano gli investimenti, privando i cittadini della possibilità di gestire autonomamente le proprie risorse. Per liberare il potenziale economico e restituire centralità al diritto di proprietà, è indispensabile una riforma che elimini le imposte ingiuste e riduca drasticamente il carico erariale l’intervento statale. Solo restituendo ai cittadini la libertà di investire e possedere senza l’oppressione fiscale si potrà costruire un’economia prospera e dinamica. Il mercato immobiliare deve tornare a essere un pilastro di libertà e crescita, non un mezzo per finanziare uno Stato sempre più invasivo”.


di Redazione