Giorgetti sul Psb: “Più tagli che tasse”

mercoledì 9 ottobre 2024


Difficilmente il Pil chiuderà quest’anno a +1 per cento. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato in parlamento il Piano strutturale di bilancio che l’Esecutivo presenterà all’Europa, prefigurando una riforma delle rendite catastali. Il titolare del dicastero ha citato, un po’ a sorpresa, il catasto. Nel capitolo fiscale, è apparso “l’aggiornamento degli archivi catastali” sulle case fantasma e “con valori catastali rivisti” per immobili riqualificati con l’aiuto dei fondi pubblici (bonus edilizi). Giorgetti ha colto l’occasione per ribadire la linea di realismo e prudenza sui conti pubblici, nel lungo elenco di riforme che l’Italia proporrà all’Unione europea per ottenere l’allungamento da quattro a sette anni del periodo di aggiustamento. Inoltre, il Ministero ha confermato il quadro illustrato dalla Banca d’Italia e dall’Ufficio parlamentare di bilancio, confermando che le stime di crescita del Prodotto interno lordo verranno probabilmente viste al ribasso.

Chiudendo il ciclo di audizioni parlamentari sul Psb, Giorgetti ha risposto all’allarme del senatore Dem Antonio Misiani, che sul catasto vorrebbe “qualche informazione in più”. “Non si tratta di fare l’aggiornamento a valori di mercato che la Commissione ci ha chiesto, si tratta soprattutto di precisare una norma della scorsa legge di bilancio che chi fa ristrutturazioni edilizie è tenuto ad aggiornare i dati catastali. Andremo a verificare che l’abbia fatto”, ha spiegato il ministro dell’Economia. Il Piano strutturale di bilancio, da domani sarà sottoposto al vaglio della Camera dei deputati e del Senato. Un documento “ambizioso ma realistico”, secondo Giorgetti, che dovrà essere approvato in un momento in cui le guerre aumentano “l’incertezza”. Per questo motivo, il Psb dovrà rispondere ai requisiti di “Stabilità della finanza pubblica” e “prudenza”, in un quadro che consentirà di ridurre lo stock del debito pubblico, una “necessità ineludibile”.

Inoltre, seppure la crescita del 2024 al ribasso è stata confermata dal Mef, con le stime Istat che “hanno comportato una correzione meccanica al ribasso della crescita acquisita” per l’anno corrente, gli obbiettivi per il 2025 e il 2026 sono stati confermati. E i “sacrifici” annunciati dal ministro Giorgetti, che hanno messo in agitazione i mercati, sono stati presi in esame dal Ministero. Sì, le borse sono “crollate in tutta Europa” per via dei timori su nuove tasse, ma il Mef punterà a tagliare le spese, più che ad aumentare le imposte. Tranne che “la spesa sanitaria su cui ci impegniamo a mantenere l’incidenza sul Pil”, ha spiegato Giorgetti durante il suo discorso in Parlamento. E anche sulle accise ha provato a calmare gli animi: le misure saranno “graduali”, l’obiettivo è evitare “contraccolpi” per le categorie. Saranno confermati nel Psb il taglio del cuneo e Irpef a tre aliquote strutturali, oltre alle misure per la natalità e le famiglie numerose. Inoltre, verrà superato anche l’impatto del taglio contributivo sulle pensioni temuto da Bankitalia.

Il ministro Giorgetti, che nell’audizione parlamentare cita John Maynard Keynes, non ha convinto le opposizioni. Un piano “debole, lacunoso e generico”, secondo il Partito democratico. E il Movimento 5 stelle commenta che il ministro – citando Lucio Battistiguida a fari spenti nella notte. A far ben sperare per possibili nuove risorse per la manovra, intanto, è l’andamento delle entrate tributarie. Nei primi otto mesi, il gettito nelle casse dello Stato supera i 380 miliardi di euro, con un aumento del 6,5 per cento. Peggiorano invece le aspettative delle imprese sulla situazione economica: le previsioni per il terzo trimestre sono caute, evidenzia la Banca d’Italia, mentre peggiorano le valutazioni sull’andamento della domanda. Insomma, le attese sul prossimo trimestre risultano meno positive del previsto.


di Redazione