martedì 27 agosto 2024
Una buona notizia per chi deve tornare dalle vacanze. Chi in questi giorni si metterà alla guida per il controesodo, potrà tirare un sospiro di sollievo grazie al crollo dei prezzi dei carburanti. La benzina non è mai stata così bassa nel 2024, mentre il gasolio ha raggiunto un minimo storico che non si vedeva da luglio 2023. In particolare, La verde al self service costa 1,811 euro al litro, mentre il diesel 1,686 euro. Per chiunque non abbia notato questo ribasso sui cartelloni dei benzinai, è stato il sito Quotidiano energia a segnalare la buona notizia, sulla base dei dati comunicati dai gestori delle pompe all’Osservaprezzi del Ministero del Made in Italy aggiornati al 25 agosto. E gli automobilisti risparmieranno anche sul servito: il prezzo della benzina è sceso a 1,958 euro al litro, mentre il 9 agosto costava 1,980 euro. Il gasolio invece è calato da 1,860 a 1,833 euro al litro.
La convenienza si farà sentire eccome sul portafoglio degli italiani. Ad esempio, un pieno da 50 litri di benzina al self costa oggi circa 6,55 euro in meno rispetto a 12 mesi fa, prendendo come fattore il prezzo medio dei carburanti registrati dal Ministero dell’Ambiente nell’agosto 2023. Con il gasolio, il margine rispetto all’anno scorso è addirittura maggiore: si tratta di circa 7,35 euro in meno su un pieno. “Se si confrontano questi i prezzi con quelli rilevati dal Mimit il 2 agosto, oggi la benzina costa 1,90 euro in meno per un pieno di 50 litri, mentre per il gasolio il risparmio è di due euro e 15 centesimi a rifornimento”, ha aggiunto il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona.
La sensazione però, è che questa situazione non sia destinata a perdurare nel tempo. A causa delle tensioni internazionali, il basso costo dei carburanti potrebbe diventare una meteora estiva. Questi prezzi alla pompa di benzina sono il risultato del tonfo del petrolio della scorsa settimana, arrivato a costare 71,80 dollari al barile. Ma i costi dell’oro nero hanno ricominciato la loro ascesa nel fine settimana, con il Wti che ha chiuso con un balzo a New York, guadagnando il 3,46 per cento a 77,42 dollari al barile. E al rischio di escalation tra Israele ed Hezbollah si è aggiunta la decisione del governo del Bengasi, in Libia, di fermare la produzione e l’export di petrolio, come ripicca a delle azioni non limpide di Tripoli.
di Zaccaria Trevi