John Elkann investe nella sanità privata

lunedì 5 agosto 2024


John Elkann, erede della dinastia Agnelli e amministratore delegato della holding Exor, sta orientando i suoi investimenti verso il settore della salute, affiancando questa direttrice strategica a quelle del lusso e della tecnologia. Questi tre pilastri si aggiungono al tradizionale impegno nel settore automobilistico tramite l’holding multinazionale Stellantis, nata nel 2021 dalla fusione tra i gruppi Fiat Chrysler Automobiles e Psa.

Recentemente, Exor ha intensificato i suoi investimenti nel settore sanitario, con l’intento di rispondere alla crescente domanda di miglioramento della qualità della vita in una società la cui età media è in costante aumento. Dopo aver impiegato un miliardo di euro nella sanità nel 2022, nel 2023 Exor ha aggiunto ulteriori tre miliardi, spesi principalmente per rilevare società già avviate e consolidate. Ha concluso, ad esempio, la l’acquisto del 15 per cento di Philips, società leader olandese nel mercato delle tecnologie per la salute. Questi investimenti seguono l’acquisizione dell’80 per cento di Institut Mérieux, gruppo francese specializzato in ricerca e diagnostica in vitro. Tramite Exor ventures, Elkann percorre anche i confini tra medicina, biologia e tecnologia, con applicazioni in realtà all’avanguardia. Parallelamente, la holding si sta espandendo nel settore più tradizionale degli ospedali e delle strutture ambulatoriali, con investimenti esclusivamente sul territorio italiano.

Per rafforzare la sua presenza nelle strutture sanitarie, Exor ha stretto una partnership con Nicola Bedin, manager con un passato da amministratore delegato del gruppo San Donato e dell’ospedale San Raffaele. Nonché fondatore, nel 2018, del gruppo Lifenet Healthcare. L’azienda si è rapidamente affermata come punto di riferimento nazionale nel settore medico grazie alla capacità di innovare e migliorare i servizi sanitari. In pochi anni, la società ha iniziato a operare in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio e Toscana. Nell’ultimo biennio, Exor ha investito nel gruppo circa 150 milioni di euro, contribuendo alla sua crescita con aumenti di capitale e acquisizioni strategiche. John Elkann, nella lettera ai soci, ha ribadito l’impegno della holding a sostenere la crescita di Lifenet “sia organicamente sia attraverso ulteriori acquisizioni”.

In due anni, il gruppo di Bedin ha visto una significativa trasformazione e crescita. Il valore della produzione, ad esempio, è aumentato da 106 a oltre 140 milioni di euro nel 2023 e il reddito al lordo di interessi, imposte, deprezzamenti e ammortamenti (in gergo tecnico, l’ebitda) è salito di circa tre milioni. La strategia di Elkann di inserirsi in un mercato dinamico quale quello dell’assistenza sanitaria, potrebbe consentire a Exor di affiancare e completare l’azione del pubblico, che incontra crescenti difficoltà a tenere il passo, anche sotto il profilo economico, con le richieste di una popolazione sempre più anziana e attenta alla salute.


di Riccardo Cantadori