Dubai fa rima con to buy

martedì 16 luglio 2024


Il mercato degli immobili di lusso a Dubai è stabile e continua a mostrare prospettive di crescita interessanti. È quanto emerge da un’analisi dell’agenzia di consulenza immobiliare Knight Frank, la quale riporta che, nella prima metà del 2024, il numero di case vendute a più di 10 milioni di dollari è rimasto pressoché invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Complessivamente, nei primi mesi del 2024 sono state perfezionate 190 vendite di immobili di tale categoria per un valore totale di 3,2 miliardi di dollari, in linea con il medesimo semestre del 2023, nel quale le proprietà vendute sono state 189 per 3,3 miliardi.

Il rapporto evidenzia che la domanda da parte di individui ad alto reddito di tutto il mondo è rimasta forte, nonostante una significativa diminuzione delle abitazioni di lusso disponibili sul mercato. Faisal Durrani, responsabile della ricerca per il Medio Oriente e il Nord Africa (Mena) di Knight Frank, interpreta la situazione attuale come un forte indicatore del profilo di acquirenti buy-to-hold che si è radicato nel mercato. I compratori che rientrano in questa categoria sono interessati alla proprietà di case a Dubai più per uso personale che con intento speculativo di breve termine. L'emirato ha dimostrato di riuscire ad attrarre patrimoni stranieri anche grazie a una combinazione di strategie mirate. La rapida riapertura dopo la pandemia, l’ingente spesa infrastrutturale, le politiche fiscali generose e la sicurezza da furti hanno contribuito a rendere la Dubai una delle mete più ambite da benestanti e ricchi di ogni Paese. Inoltre, con la stesura dell’agenda nota come D33, Dubai mira a supportare ulteriormente la sua economia investendo nel turismo e a rientrare tra i primi quattro centri finanziari del mondo.

Lo studio di Knight Frank riporta che Palm Jumeirah, l’iconica isola artificiale a forma di palma, rimane la zona più ricercata, seguita da Emirates Hills e dall’area District One. Sotto il punto di vista geopolitico, gli Emirati hanno optato per un approccio prudente e il più possibile neutrale. Questo ha contribuito a un afflusso di milionari di origini eterogenee. Investitori e acquirenti da Europa, India, Cina e Russia contribuiscono alla sostenibilità del settore immobiliare di Dubai attratti anche dalla stabilità della valuta, il Dirham, che dal 1980 mantiene un tasso di cambio fisso col dollaro statunitense.

Una tendenza emergente che spopola nel mercato delle costruzioni emiratino è quella delle “residenze di marca”. Si tratta di costruzioni di lusso sponsorizzate da marchi rinomati, tipicamente di moda, per aumentarne la popolarità e l’interesse del mercato. Sono spesso alloggi che comprendono camere d’albergo e appartamenti a uso abitativo realizzati da costruttori e poi dati in gestione a catene di hotel di lusso, che offrono servizi di alto livello sia ai viaggiatori che ai condomini. Alle società sponsorizzatrici viene riconosciuto un ritorno dalla concessione dell’uso del marchio e, talvolta, anche una percentuale dall’operazione stessa di compravendita. Tra le costruzioni concluse e in realizzazione con logo spiccano le case di moda italiane: Fendi, Cavalli, Armani, Bulgari e Versace sono solo alcune delle firme più conosciute che hanno puntato su Dubai.


di Riccardo Cantadori