Boeing si dichiara “colpevole” per gli incidenti del 737 Max

lunedì 8 luglio 2024


L’azienda aeronautica statunitense ammette la responsabilità dei due incidenti che causarono la morte di 346 persone. Boeing ha raggiunto un’intesa con il Dipartimento di giustizia Usa nell’indagine su due incidenti mortali del 737 Max e ha accettato di dichiararsi colpevole di aver ingannato la Federal Aviation Administration. È quanto scrive il Wall Street Journal. La Boeing riconoscerà formalmente la propria colpevolezza e dovrà pagare una nuova sanzione da 244 milioni di dollari. L’accordo arriva dopo che i pubblici ministeri hanno concluso che il gigante dell’aviazione ha violato un precedente accordo che riguardava i disastri in cui persero la vita 346 persone in Indonesia ed Etiopia nel 2018 e 2019. L’ultima difficoltà legale di Boeing è stata innescata da una decisione del Dipartimento di giustizia di metà maggio, secondo la quale l’azienda ha ignorato un accordo di rinvio dell’azione penale del 2021 non rispettando i requisiti per migliorare il suo programma di conformità ed etica dopo gli incidenti del Max. Le famiglie delle vittime del Max sono rimaste “molto deluse” dall’accordo raggiunto tra Boeing e il DoJ, secondo quanto ha dichiarato in una nota un avvocato dello studio Clifford Law che le rappresenta. Secondo i documenti depositati ieri in Texas, l’azienda ha accettato di dichiararsi colpevole di “cospirazione per frode” durante la certificazione degli aerei Max.

Boeing sarà multata in base all’accordo e dovrà investire almeno 455 milioni di dollari in “programmi di conformità e sicurezza”, mentre il risarcimento per le famiglie sarà stabilito dal tribunale. L’ultima difficoltà legale di Boeing è stata innescata da una decisione del Dipartimento di giustizia di metà maggio, secondo la quale l’azienda ha ignorato un accordo di rinvio dell’azione penale del 2021, non rispettando i requisiti per migliorare il suo programma di conformità ed etica dopo gli incidenti del Max. L’accordo prevedeva che Boeing pagasse 2,5 miliardi di dollari in multe e restituzioni in cambio dell’immunità da procedimenti penali. Un periodo di prova di tre anni sarebbe dovuto scadere quest’anno. A gennaio, però, la Boeing è tornata in crisi quando un 737 Max della Alaska Airlines è stato costretto a un atterraggio d’emergenza dopo lo scoppio di un pannello della fusoliera a metà volo. In una lettera del 14 maggio al tribunale statunitense, i funzionari del Dipartimento di giustizia hanno affermato che Boeing ha violato gli obblighi previsti dal Dpa “non avendo progettato, implementato e applicato un programma di conformità ed etica per prevenire e rilevare le violazioni delle leggi statunitensi sulle frodi in tutte le sue operazioni”.


di Redazione