Antitrust: multa milionaria a sei società di autonoleggio

giovedì 9 maggio 2024


L’Antitrust ha sanzionato – oltre 18 milioni di euro complessivi – sei imprese di autonoleggio (Avis Budget Italia, Hertz Italiana, Centauro Rent a Car Italy, Green Motion Italia, Noleggiare e Drivalia Leasys Rent) per “clausole vessatorie”. Le sei società, spiega l’Autorità garante della concorrenza e del mercato in una nota, “imponevano una fee ingiustificata al cliente per la gestione delle multe e gli omessi pagamenti di parcheggio o pedaggio. L’Autorità ha anche disposto di eliminare queste clausole dalla modulistica contrattuale perché possono causare un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi a carico dei consumatori”.

L’Autorità, in sostanza, contesta la clausola presente nella documentazione contrattuale adottata da ciascuna società e pubblicata sui rispettivi siti internet aziendali, “che prevede l’obbligo del locatario della vettura di pagare un importo forfettario (“fee”) per gestire la pratica amministrativa correlata a ciascuna multa irrogata per infrazione stradale od omesso pagamento di tariffe di parcheggio/pedaggio durante il periodo di noleggio”. Così, l’importo aggiuntivo previsto dalla clausola “indipendentemente dalla qualificazione adottata da ciascuna società (quale “penale” o “corrispettivo per servizio”) non è giustificato alla luce degli adempimenti spettanti in caso di multa riconducibile al contraente. Le società di autonoleggio, infatti, devono solo trasferire all’Ente accertatore dell’infrazione i dati identificativi dei clienti”.

Il carattere ingiustificato di tale fee, perciò, “è emerso anche a prescindere dallo specifico importo applicato dall’impresa e in ragione del carattere automatico dell’addebito sulla carta di credito del consumatore, in base a pre-autorizzazione fornita all’atto della sottoscrizione del contratto di noleggio. All’esito dell’accertamento di vessatorietà – conclude l’Antitrust – ogni società ha l’obbligo di pubblicare un estratto del provvedimento sul proprio sito internet aziendale. Inoltre, per effetto dell’entrata in vigore, dal 1° febbraio 2022, dei nuovi poteri sanzionatori attribuiti all’Autorità in materia di clausole vessatorie – in base alla legge numero 238/2021 e al decreto legislativo numero 26/2023 – ciascuna impresa è stata condannata, oltre che a pagare una sanzione amministrativa pecuniaria, ad eliminare la clausola dalla propria documentazione contrattuale”.


di Redazione