La settimana di Confedilizia (Podcast)

lunedì 11 marzo 2024


n.10 del 9 marzo 2024

I saluti più cordiali e un ben ritrovati ai numerosi ascoltatori. Sono Annarita Palaia e condurrò la rubrica nei prossimi numeri di marzo. La stampa ha innanzitutto riportato uno studio condotto dal portale olandese 123Jaloezie, che ha analizzato i luoghi più attraenti d’Europa per cercare casa in acquisto e in affitto. La ricerca ha messo in evidenza come sia proprio l’Italia la nazione più gettonata per gli investimenti immobiliari nel Vecchio Continente. Il nostro Paese, infatti, ha registrato la più bassa crescita dei prezzi delle case, dal 2015, e un aumento medio molto basso degli affitti, unitamente a un numero rilevante di richieste: cose queste che l’hanno collocata in vetta alla classifica. Al secondo posto la Spagna e al terzo la Francia. L’Ungheria è stata invece indicata come il Paese meno desiderabile in Europa per chi intende acquistare o affittare una casa, soprattutto per l’aumento incredibilmente elevato dei prezzi delle proprietà, che si sono più che raddoppiati in media dal 2015. La precedono, in fondo alla classifica, la Lituania e la Repubblica ceca.

Gli organi di informazione hanno pure ripreso la nuova iniziativa del Parlamento europeo, che ha votato un provvedimento sugli affitti brevi, che impone l’obbligo di registrazione dei bed and breakfast e la condivisione con le autorità locali dei dati sui pernottamenti. Si tratta di una nuova misura che, nonostante nelle intenzioni dei proponenti dovrebbe contribuire a superare la crescente frammentazione del mercato dell’Unione, dovuta a normative locali divergenti, è destinata in realtà a penalizzare il settore dei servizi di alloggi a breve termine. Esso è in costante aumento, come testimoniano i dati delle piattaforme-leader ed è vitale per il turismo, soprattutto nelle città d’arte e in molte realtà storiche d’Italia. E non è a causa della contrazione dell’offerta di unità immobiliari per gli affitti di lunga durata e la crescita dei relativi prezzi, come ha più volte messo in evidenza Confedilizia.

Sempre in merito agli affitti brevi, si registra la conversione in legge del Decreto Anticipi e l’entrata in vigore dei nuovi obblighi per chi affitta un appartamento in locazione breve: dal Codice identificativo nazionale da tenere esposto, all’obbligo di comunicazione dei dati in Questura fino alla cedolare secca che aumenta dal 21 al 26 per cento per chi affitti più di un appartamento.

Un altro argomento di interesse sui giornali è quello dei bonus di cui si può beneficiare nel 2024. Sono molteplici e comprendono le agevolazioni fiscali dedicate alla casa, che rappresentano una vasta gamma di opportunità, che vanno dalle riduzioni fiscali del Superbonus del 70 per cento alle incentivate pratiche ecologiche del bonus verde e agli aiuti per le bollette energetiche; quelle previste per la famiglia e le altre che riguardano il lavoro. Vi è comunque da considerare che, sebbene diversi benefici siano giunti al termine con il 2023, nell’anno in corso ci sono ancora tanti interessanti vantaggi di cui poter usufruire, sia per migliorare l’abitazione che per affrontare le spese quotidiane, ma anche sul fronte dell’occupazione.

In evidenza, infine, sui media l’importante decisione della Corte costituzionale che ha dichiarato non fondato il dubbio di costituzionalità sollevato dal Tribunale penale di Firenze. Lo stesso riguardava il reato di invasione di terreni o edifici, previsto dall’articolo 633 del codice penale, nella parte in cui si applica anche all’invasione a scopo abitativo di edifici in stato di abbandono da più anni. La Consulta ha confermato che entrare in un immobile senza il consenso del proprietario costituisce reato penalmente sanzionato. Sul punto, e per la chiusura del podcast odierno, si segnala il commento di Alessandra Egidi, segretario generale di Confedilizia: “I fatti di quest’ultima settimana, soprattutto la sentenza della Corte costituzionale che è un esempio lampante di questo, evidenziano bene come la proprietà immobiliare sia sempre più sotto attacco e vada continuamente difesa da chi la minaccia. Ne parleremo il 27 marzo qui da noi, a Roma, nel corso della presentazione del libro del professor Carlo Lottieri dal titolo La proprietà sotto attacco. Un altro esempio sono gli interventi legislativi sugli affitti brevi, che certo non dovrebbero essere penalizzati da normative che prevedono obblighi vari o che inaspriscono il trattamento fiscale, come è stato fatto con il passaggio della cedolare secca dal 21 al 26 per cento. Insomma, se così facendo si cerca di indurre i proprietari a scegliere la locazione lunga al posto di quella breve, per noi questa non è certo la strada giusta da perseguire. Come abbiamo detto al Governo e al Parlamento, la strada da seguire resta quella di incentivare la locazione lunga, non certo prevedere obblighi e aumentare le tasse su quella breve”.

(*) Il podcast è a cura di Sandro Scoppa, conduce Annarita Palaia

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di Redazione (*)