Il futuro della moneta

giovedì 8 febbraio 2024


In un contesto in cui il progresso tecnologico invita a riflessioni sulle fondamenta dell’economia, la natura stessa della moneta riemerge come argomento di un dibattito animato da posizioni contrapposte. L’interesse non si limita alle tradizionali questioni di politica monetaria quali, ad esempio, la variazione dei tassi d’interesse, ma riguarda la trasformazione digitale della moneta e invita gli analisti a immaginare possibili scenari futuri e a suggerire conseguenti approcci da adottare.

La digitalizzazione della moneta rappresenta un’evoluzione sostenuta dall’aumento dei pagamenti elettronici e dal declino dell’uso del contante, fenomeni catalizzati dalla pandemia da Covid-19. La velocità di tale tendenza richiama l’attenzione degli economisti su come gestire al meglio questa transizione.

Quello che può sembrare un dibattito astratto o eccessivamente tecnico assume contorni più netti se si considerano le intenzioni opposte del candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, e della Banca centrale europea (Bce). Da un lato, Trump si dichiara convintamente contrario all’introduzione di valute digitali centralizzate. In un comizio tenutosi nel New Hampshire, rivolgendosi ai suoi sostenitori pochi giorni prima di vincere le primarie nello stesso Stato, Trump ha descritto un eventuale dollaro digitale come uno strumento che “darebbe al governo federale il controllo assoluto sul vostro denaro. Potrebbero prendere i vostri soldi e voi non vi accorgereste nemmeno che sono spariti”. Con il consueto ricorso a termini iperbolici ma diretti, l’ambizioso magnate newyorkese ha posto sul tavolo della competizione elettorale un argomento che ancora non era entrato nel dibattito pubblico: nientemeno che il futuro dell’iconico biglietto verde.

Nel frattempo, sull’altra sponda dell’Atlantico, la Bce avanza verso l’implementazione dell’euro digitale, che definisce come “uno strumento sicuro e privato” e “un’evoluzione naturale della moneta unica”.

Il rinnovato interesse verso la natura della moneta è il risultato dell’incontro tra due mondi profondamente diversi tra loro. Da un lato, le banche centrali, investite del delicato compito di garantire la stabilità dei prezzi che assolvono, spesso, con prudente cautela; dall’altro, la forza imprevedibile e incontrollabile del progresso tecnologico.

L’introduzione di valute digitali centralizzate (in gergo Central bank digital currency, Cbdc) e l’espansione delle criptovalute mostrano come la tecnologia possa ridefinire il concetto di pagamento, rendendolo più sicuro e accessibile.

In questo contesto, le dichiarazioni di Trump contro la moneta digitale rivelano una profonda preoccupazione per l’impatto che tali innovazioni potrebbero avere sul tessuto sociale ed economico, riflettendo un dibattito globale su come bilanciare innovazione e sicurezza.

Il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ha risposto in più occasioni alle preoccupazioni sull’adozione di una moneta digitale, sottolineando la necessità di un atteggiamento cauto ma propositivo per evitare che l’inazione lasci l’Europa indietro nel processo di modernizzazione finanziaria. Anche la Bce riconosce i rischi che comporterebbe l’euro digitale se implementato in modo errato. Panetta, nel suo primo discorso da governatore della Banca d’Italia dopo aver essere stato membro del Comitato esecutivo della Bce e responsabile del progetto della Banca centrale per l’euro digitale, ha riportato come Francoforte propenderebbe per un approccio prudente, stabilendo un limite massimo al possesso di euro digitali per evitare un’eccessiva riduzione dei depositi bancari e la potenziale destabilizzazione del settore finanziario.

Il dibattito sulle monete digitali centralizzate non riguarda solamente una questione tecnologica o economica, ma coinvolge aspetti fondamentali della nostra società, come la privacy, l’accessibilità, il ruolo delle banche e la sovranità finanziaria. Affrontare al meglio questa transizione è decisivo per il futuro dell’economia globale e richiede di individuare un equilibrio tra innovazione e protezione dei diritti individuali.

Mentre si confrontano differenti prospettive sulla digitalizzazione della moneta, la sfida per i decisori politici, le istituzioni e gli operatori finanziari consiste nel guidare il progresso a favore dell’interesse comune, senza compromettere i valori fondamentali su cui si fonda la nostra economia. La strada da percorrere è complessa. D’altra parte, i periodi di transizione richiedono sempre grandi responsabilità.


di Riccardo Cantadori