La settimana di Confedilizia (Podcast)

lunedì 27 novembre 2023


n. 35 del 25 novembre 2023

I saluti più cordiali e un ben ritrovati agli ascoltatori de “La settimana di Confedilizia”, il podcast con i contributi più importanti della rassegna stampa curata dalla storica associazione della proprietà immobiliare. Nella settimana gli organi di informazione si sono ancora soffermati sul mercato della casa, mettendo in evidenza che è in frenata a causa dell’aumento dei costi dei mutui, che ha portato a un deciso calo dei finanziamenti. Anche se, dopo dieci rialzi consecutivi, nell’ultima riunione la Banca centrale europea ha deciso per una pausa, ma l’obiettivo rimane quello di portare l’inflazione al 2 per cento. Un sostanziale equilibrio si riscontra, invece, per il mercato delle seconde case per il fatto che chi decide di credere ancora nel mattone e di comprare una seconda abitazione generalmente lo fa attingendo ai propri risparmi, senza dover ricorrere a un mutuo. Per Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari: “Non è il clima del 2022, ma comunque ci aspettiamo che tutti i mercati tornino in territorio positivo. L’Italia crescerà di quasi il 2 per cento avvicinandosi a 150 miliardi di euro di fatturato”. Calerà, di poco, il mercato residenziale, ma con prezzi in lieve aumento. In ripresa l’alberghiero e stabile la grande distribuzione.

Sulla stampa è stato pure dato spazio al mercato dell’edilizia che, nonostante la tenuta, sembra appesantito per l’incertezza su bonus e Pnrr. È un mercato, quello italiano, che conta un numero di imprese molto più alto rispetto a quelle dei partner europei, ma anche con meno addetti: 2,8 occupati per azienda, contro i 3,7 della Francia e i 6,7 della Germania. Secondo l’Istat, gli investimenti nel settore sono diminuiti del -4,8 per cento su base annua nel secondo trimestre del 2023, sintesi di una significativa riduzione delle abitazioni e di un più contenuto calo dei fabbricati non residenziali e altre opere.

Particolare attenzione sui media ha anche ricevuto il monito della Banca centrale europea sul settore del mercato immobiliare commerciale in zona Euro. Lo stesso mostra deboli prospettive di redditività e potrebbe restare in difficoltà per anni, lasciando esposti i prestiti bancari, i fondi di investimento e gli assicuratori. Tutto ciò è dovuto al fatto che gli immobili di detto settore sono stati uno degli asset più colpiti dal rapido aumento del costo del denaro. A questo, si è affiancata anche la minor domanda di spazi per uffici nell’era post-pandemia e il calo dei deal commerciali dell'ultimo anno.

Sempre sui giornali si è ritornato a discutere della direttiva UeCase green”, per la quale è in calendario per il prossimo 7 dicembre il nuovo incontro del trilogo delle istituzioni europee che dovrebbe condurre alla chiusura definitiva dei lavori sul testo del provvedimento. Nelle bozze vi è l’obiettivo di procedere in via prioritaria a ristrutturare il 43 per cento degli edifici considerati più energivori ma sono previsti tempi più lunghi e più discrezionalità per i Paesi membri dell’Unione. Sull’argomento, Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, ha spiegato: “Per noi l’importante è aver ottenuto la revisione dell’articolo 9, che ora si concentra sulla riduzione graduale dei consumi energetici degli edifici, con scadenze temporali che devono ancora essere fissate, e non impone più onerosi passaggi di classe energetica ai proprietari di casa”. Da segnalare comunque che prima del 7 dicembre si svolgeranno almeno due vertici tecnici, nei quali gli esponenti delle diverse istituzioni proveranno a chiudere gli ultimi punti controversi del testo. La conclusione di questo numero della settimana di Confedilizia è affidata al commento di Valentina Diaconale, giornalista dell’Opinione delle Libertà.

(*) Il podcast è a cura di Sandro Scoppa con la conduzione di Gianfranco Fabi


di Redazione