Dati Istat, produzione industriale in calo

venerdì 10 novembre 2023


Nel terzo trimestre del 2023 il Prodotto interno lordo italiano ha mostrato risultati incoraggianti, ma nei prossimi mesi potrebbe frenare. Lo ha affermato l’Istat, nell’ottica della Nota sull’andamento dell’economia italiana, confermando per lo Stivale “un risultato migliore della Germania ma peggiore rispetto a quello di Francia e Spagna”. L’Istituto ha aggiunto anche che “le prospettive economiche internazionali restano molto incerte, condizionate dall’acuirsi delle tensioni geo-politiche e dalle condizioni finanziarie sfavorevoli per famiglie e imprese”. Al netto degli effetti di calendario, a settembre di quest’anno l’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali del 2 per cento.

“A settembre – ha inoltre osservato l’istituto – il valore dell’indice destagionalizzato della produzione industriale rimane immutato rispetto a quello di agosto mentre il terzo trimestre dell’anno registra un lieve aumento congiunturale. La dinamica congiunturale mensile è positiva per quasi tutti i settori di attività economica, con l’eccezione dei beni di consumo. In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, l’indice complessivo è in diminuzione a settembre, come pure quelli relativi ai principali raggruppamenti di industrie, salvo i beni strumentali”. Per la media dell’Istat, nel terzo trimestre la produzione in genere è aumentata dello 0,2 per cento rispetto al periodo precedente.

Nello specifico, l’indice destagionalizzato mensile ha mostrato aumenti congiunturali per i beni strumentali (+1,5 per cento), l’energia (+1,1 per cento) e i beni intermedi (+0,8 per cento). Al contrario, i dati indicano una flessione per i beni di consumo (-2,2 per cento). Gli incrementi tendenziali, secondo i numeri dell’Istituto, hanno riguardato solo i beni strumentali (+2,6 per cento), mentre sono calate le stime  dell’energia (-0,4 per cento), dei beni intermedi (-2,6 per cento) e in misura più marcata quelle dei beni di consumo (-6,5 per cento). Infine, tra i settori produttivi la fabbricazione di mezzi di trasporto ha presentato la crescita maggiore (+11,2 per cento). A seguire, la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,3 per cento) e la fabbricazione di prodotti chimici (+0,9 per cento). I settori che hanno risposto peggio nel terzo trimestre sono invece l’industria del legno, della carta e della stampa (-11,6 per cento), le industrie tessili – ovvero abbigliamento, pelli e accessori – (-10,9 per cento) e la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-4,0 per cento).


di Davide Battisti