Pnrr, Dombrovskis: “Puntiamo a erogare altri 50 miliardi entro il 2023”

martedì 3 ottobre 2023


Valdis Dombrovskis annuncia delle importanti novità sulle rate del Pnrr. Il vicepresidente della Commissione europea, in audizione alle commissioni congiunte Affari economici e Bilanci del Parlamento europeo sui programmi di attuazione dei piani di Recovery, ha professato ottimismo. “Compatibilmente con i risultati – ha detto – puntiamo a erogare altri 50 miliardi di euro per i Piani nazionali di ripresa e di resilienza entro l’anno, e porteranno il totale delle erogazioni finora a 200 miliardi di euro”. Sui progressi di attuazione dei piani di Recovery è intervenuto anche Paolo Gentiloni. Secondo il commissario europeo all’Economia, “ci troviamo di fronte a una crescita più lenta, a un’inflazione elevata e al conseguente inasprimento della politica monetaria. Siamo sotto sfida in una corsa globale per le tecnologie green che coinvolge molti attori economici globali. Next Generation Eu è chiaramente uno strumento non solo per riprendersi dalla crisi Covid ma anche per affrontare questa nuova situazione, preservando lo spazio per gli investimenti pubblici e sostenendo la nostra competitività, fino al 2026, nella transizione verde e digitale”.

Gentiloni ha spiegato ancora che “l’attuazione del Recovery è fondamentale anche per riaffermare la nostra più forte determinazione a evitare divergenze economiche, territoriali e sociali all’interno dell’Unione e per promuovere una crescita economica più equilibrata. Ciò è ancora più importante in vista delle elezioni europee. Il Recovery è un test fondamentale per l’unità politica dell’Unione. Il suo successo è nell’interesse comune europeo e dobbiamo lavorare tutti insieme per mantenere la sua promessa”. I 93 di miliardi di euro di Next Generation Eu di prestiti non richiesti dagli Stati membri “non sono un tesoretto che abbiamo pronto, andrebbero raccolti sul mercato. Il punto è che questi 93 miliardi di euro sono vincolati dal Recovery quindi è una discussione che andrebbe discussa nel futuro e certamente non è una soluzione facile”. E ancora: “Non sono soldi pronti e il comportamento lineare da parte della Commissione sarebbe quello di non chiedere sul mercato questi ulteriori prestiti perché non sono stati richiesti dagli Stati membri”.


di Davide Battisti