Salone nautico record, i cantieri italiani sono i primi nell’export

venerdì 22 settembre 2023


“L’economia del mare tiene insieme il Paese”. Lo sostiene Carlo Bonomi. Il presidente di Confindustria al Salone nautico di Genova usa toni di grande apprezzamento per il settore. “È evidente il merito della tenacia e determinazione degli imprenditori del Salone. L’economia del mare tiene insieme tutto il Paese – dice dal palco – anche il Mezzogiorno, che in altri settori soffre ma nell’economia del mare esprime dei numeri molto importanti: il 45 per cento delle imprese nautiche italiane e un terzo degli addetti sono nel Mezzogiorno”.

Il salone si è aperto all’insegna dei record: più espositori e più barche in acqua per la manifestazione, ma soprattutto una crescita importante per la nautica da diporto che ha chiuso il 2022 con un fatturato globale in crescita del 20 per cento a 7,22 miliardi, mai toccato prima. “Oggi abbiamo raggiunto un altro primato. I cantieri nautici italiani sono primi al mondo per l’export e vendono all’estero l’88 per cento della produzione”, annuncia il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi. L’Italia guida la classifica con 3 miliardi e 568 milioni, seguita dai Paesi Bassi a 2,778, poi da Usa, Francia e Germania. “Ma sono dati del 2022 e già ora questa cifra è vicina a 3 miliardi e 700 milioni” aggiunge Cecchi ricordando che “oggi, siamo leader nel mondo per superyacht, unità pneumatiche, accessori, componentistica”. E il presidente dell’Ice Matteo Zoppas aggiunge dati: “Nella nautica, fiore all’occhiello dell’export italiano, è soprattutto quella da diporto che sta ancora crescendo: a giugno le esportazioni sono state del 20 per cento in più rispetto all’anno precedente e nel 2022, in totale, di 3,3 miliardi, il 13,3 per cento in più rispetto al 2021 e il 47,9 per cento rispetto al 2019” in un quadro generale dell’export italiano che sta invece perdendo terreno.

Tre i ministri presenti: Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti), Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Nello Musumeci (Politiche del mare) e due in collegamento, Adolfo Urso (Imprese e made in Italy) e Guido Crosetto (Difesa). Una presenza che confermato l’attenzione per la manifestazione e per il settore di cui è la vetrina, contenuta nella cornice del nuovo waterfront di levante di Genova disegnato da Renzo Piano, ancora in divenire ma che ha già rivoluzionato gli spazi, con canali e ponti e che per la prossima edizione aggiungerà ancora un pezzo. “Per l’anno prossimo abbiamo previsto l’ultimazione delle parti importanti del cantiere Waterfront. Ci sarà un salone ancora nuovo, ancora più grande e importante” assicura il sindaco di Genova Marco Bucci. “Dieci anni fa qualcuno pensava di salvare le casse dello Stato tassando le barche e noi abbiamo sostituito la r con la n”, dice Salvini sottolineando l’importanza data al settore. “Penso sia giusto chiedere un sacrificio alle banche, che faranno decine di miliardi di extraprofitti, viste le decisioni della Bce, ma la scelta del passato di tassare bellezza e innovazione è stata una delle più controproducenti della storia italiana degli ultimi anni”.

Al gotha del governo riunito a Genova la nautica, per potenziare ancora la corsa, chiede soprattutto sburocratizzazione: “Semplificare, semplificare e ancora semplificare” dice Cecchi. “Non avevamo mai avuto così tanto ascolto da un governo, ma dopo l’ascolto ci vuole l’azione. Non possiamo aspettare tre anni per il regolamento del codice della nautica”. Una risposta arriva da Urso: “Nel disegno di legge sul made in Italy, in corso di approvazione in Parlamento, la tempistica per la registrazione dei natanti da diporto, che passerà da 60 a 7 giorni” assicura Urso e Musumeci sottolinea l’obiettivo sburocratizzazione. La ricetta per la crescita, del Salone, ma anche delle imprese e dei territori, per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è il clima sereno creato dalla “collaborazione fra pubblico e privato”, enti e imprese.


di Redazione