Aumentano gli occupati, +395mila su base annua

mercoledì 13 settembre 2023


Buone nuove sul fronte occupati dai dati che emergono dall’Istituto nazionale di statistica: rispetto al primo trimestre, aumentano di 129mila unità (+0,6%), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+130mila, +0,8%) e degli indipendenti (+23mila, +0,5 per cento) che ha più che compensato il calo dei dipendenti a termine (-25mila, -0,8 per cento in tre mesi).

Nel secondo trimestre dell’anno, il tasso di disoccupazione scende al 7,6 per cento (-0,3 punti sul trimestre precedente). Lo comunica l’Istat nella nota sul mercato del lavoro. Diminuiscono sia i disoccupati (-64mila, -3,2 per cento in tre mesi), sia gli inattivi di 15-64 anni (-66mila, -0,5 per cento). Il tasso di inattività 15-64 anni cala al 33,5 per cento (-0,1 punti).

Nel secondo trimestre dell’anno, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, e il Prodotto interno lordo “mostrano una contrazione in termini congiunturali, pur rimanendo in aumento in termini tendenziali”. Lo sottolinea l’Istat indicando che l’input di lavoro ha registrato, dopo nove trimestri di espansione, una contrazione dello 0,5 per cento rispetto al trimestre precedente; rispetto al secondo trimestre 2022 si osserva invece un aumento dell’1,3 per cento. Il Pil, ricorda ancora l’Istat, è diminuito dello 0,4 per cento rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,4 per cento rispetto al secondo trimestre 2022.

Nel secondo trimestre il tasso di occupazione delle donne sale a 52,6 per cento (+1,2 punti in un anno), mostrando una crescita ininterrotta dal secondo trimestre 2021.

Ciononostante, il livello di occupazione femminile in Italia è inferiore a quello di tutti gli altri paesi dell’Ue: lo indica l’Istat, aggiungendo che nel 2022 il tasso di occupazione è di 13,8 punti inferiore a quello medio europeo, distanza che è aumentata rispetto al pre-pandemia (nel 2019 era a 12,7 punti). I cui effetti hanno ampliato anche la distanza tra i tassi femminili e maschili, salita da 17,5 punti nel secondo trimestre 2019 a 18,1 punti nel secondo 2023.


di Davide Battisti