I sauditi investono nel Made in Italy

mercoledì 6 settembre 2023


Il Governo italiano valuta un contributo diretto del Regno dell’Arabia Saudita per alimentare il Fondo strategico per le filiere del Made in Italy. A dichiararlo è Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), in occasione del primo Forum italo-saudita sugli investimenti tenutosi il 4 settembre a Milano. L’istituzione del Fondo deve passare per il voto del Parlamento, che secondo il ministro Urso arriverà entro metà ottobre, per iniziare a dare risultati concreti a partire dal termine del 2023. In attesa della votazione, il Governo ha iniziato a muovere i primi passi dialogando con investitori potenzialmente interessati a sostenere le imprese italiane che operano in settori ritenuti strategici. Tra gli interlocutori dell’Esecutivo è presente anche il ministro degli Investimenti saudita, Khalid Al-Falih, vertice di un dicastero che potrebbe contribuire “agli investimenti, in partnership che saranno realizzati attraverso il Fondo strategico per le filiere del Made in Italy”, spiega Urso.

Al Forum hanno preso parte circa 1.200 imprese, di cui oltre 150 saudite, ed è stato anche occasione per siglare un accordo di collaborazione, seppure non definitivo né vincolante, tra i due ministri. Da una nota del Mimit si legge che tale intesa mirerebbe a “sostenere il dialogo tra le istituzioni e le imprese interessate alla promozione degli investimenti tra i due Paesi e a incoraggiare la cooperazione negli investimenti diretti, sostenendo gli investitori in tutte le fasi dei progetti qualora siano stati indicati come aventi importanza economica strategica per uno dei due Paesi”. Il ministro del Mimit ha specificato che non sarà solamente l’Arabia Saudita il soggetto extraeuropeo a partecipare all’iniziativa. Da quando, a fine maggio 2023, il tema della creazione di un fondo strategico per tutelare le filiere del Made in Italy è stato presentato la prima volta, e approvato, al Consiglio dei ministri, Urso ha comunicato di avere intrapreso dialoghi con diversi “colleghi ministri di Paesi tradizionalmente investitori nel nostro continente”.

Nel corso del forum sono stati presentati venti accordi che coinvolgono società italiane, tra le quali figurano la multinazionale genovese Rina, attiva nell’ambito nautico, l’impresa chimica lombarda Italmatch Chemicals e Industrie de Nora, che da Milano fornisce elettrodi per processi elettrochimici industriali, di cui è il primo esportatore al mondo. Nel settore dell’energia sono stati coinvolti A2A ed Eni, che ha siglato un accordo con BinShihon Group, una delle più grandi aziende private dell’Arabia Saudita, per diventare il suo licenziatario esclusivo nel Regno.


di Riccardo Cantadori