Tax Expenditures per fare la Legge di Stabilità

giovedì 31 agosto 2023


La Legge di Stabilità relativa all’esercizio 2024 è a tutti gli effetti la prima Finanziaria che sarà predisposta dal Governo presieduto da Giorgia Meloni. La Legge di Bilancio traccerà il solco delle politiche che saranno adottate dall’Esecutivo nella XIX legislatura. Per gli osservatori politici la Legge di Stabilità per il 2024 sarà fortemente influenzata dalle prossime elezioni europee che si terranno dal 6 al 9 giugno 2024. Il sistema elettorale previsto, per il rinnovo del Parlamento europeo, è proporzionale, con una soglia di sbarramento attualmente prevista del 3 per cento. Il sistema elettorale proporzionale, per sua natura, alimenterà la competizione tra i partiti della coalizione di governo e delle stesse opposizioni. La gara tra i partiti è già iniziata. Mai come in questa tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo e della governance, Fratelli d’Italia, la Lega e Forza Italia dovrebbero predisporre un programma comune di coalizione.

Presentarsi con un programma condiviso rafforzerebbe il potere negoziale dell’Italia nell’Unione europea che potrebbe scardinare la consolidata diarchia franco-tedesca che da decenni decide l’indirizzo politico delle istituzioni europee. La legittima gara tra gli alleati di governo per la conquista dell’elettorato passivo dovrebbe essere rivolta contro le opposizioni che non perdono occasione per screditare l’operato del Governo anche in Europa. Una sana competizione per catturare il consenso degli elettori è parte integrante e sostanziale del gioco democratico. Tuttavia, i leader dei partiti alleati di governo non devono inficiare le politiche dell’Esecutivo che deve essere tenuto fuori dalla competizione elettorale. Una coalizione di governo che si è data una prospettiva di legislatura deve agire in funzione di salvaguardare i conti di bilancio soprattutto dopo la devastante precedente legislatura che ha usato le finanze pubbliche, aumentando il debito con reiterati “scostamenti di bilancio” per ragioni elettorali.

Trovare i mezzi finanziari, per le priorità che si è dato l’Esecutivo, senza fare ulteriori debiti è possibile. Per paradosso, l’Esecutivo per predisporre la Legge di Stabilità può contare su un tesoro di circa 80 miliardi di euro (Tax Expenditures) di minori entrate dello Stato per le oltre 600 provvidenze pubbliche, contributi, crediti d’imposta, bonus e superbonus. Sfoltire, nell’arco della legislatura, la pletora delle agevolazioni ed esenzioni fiscali che si sono stratificate nel tempo per ragioni clientelari permetterebbe di far fronte alla prudente riduzione della pressione fiscale non più sostenibile su tutti i contribuenti italiani. Le agevolazioni, le esenzioni fiscali, i bonus e i superbonus favoriscono una parte dei contribuenti in danno delle altre categorie determinando una palese iniquità fiscale. La riduzione sistematica della Tax Expenditures consentirebbe al ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, la predisposizione di una Finanziaria sul lato delle spese improduttive a favore degli investimenti.

Le poche risorse disponibili devono essere utilizzate per il sostegno di chi realmente vive in uno stato di indigenza. Gli italiani sono consapevoli dell’improcrastinabile esigenza di risanare le finanze pubbliche contenendo la spesa corrente improduttiva che è lo strumento propedeutico a ridurre il differenziale dei tassi d’interesse (spread) che paga il nostro Paese rispetto alla Germania e alla Francia. Il risanamento del bilancio dello Stato deve essere perseguito non per rispettare gli “stupidi” parametri fissati nel Trattato di Maastricht ma per innescare quel circuito virtuoso che può essere così sintetizzato: meno spesa corrente – riduzione dello spread per il miglioramento del rating – più investimenti e soprattutto più libertà politica del nostro Governo.


di Antonio Giuseppe Di Natale