Il rincaro dei cibi estivi: quanto costa sedersi a tavola

lunedì 31 luglio 2023


La stagione estiva ormai iniziata segna un aumento generalizzato e costante dei prezzi per l’acquisto dei prodotti alimentari. Ma subire un aumento allarmante secondo le associazioni dei consumatori Codacons e Assoutenti sono frutta, verdura, acqua minerale, pasta e non solo.

L’aumento a doppia cifra è principalmente dovuto dagli effetti del ritiro della Russia dall’accordo sulle esportazioni di grano e dai molteplici danni causati dal maltempo ai raccolti stagionali. I consumatori stanno modificando le proprie abitudini alimentari privilegiando cibi freschi e magri, per far fronte al caldo torrido. Ma tale modifica che impatto ha sulle tasche dei consumatori? Dalle stime del Codacons comprare un gelato o prepararsi un’insalata di riso inizia a essere una concessione che non tutti possono permettersi. Ad aver subito un aumento notevole rispetto all’estate 2022 sono riso (+32 per cento), olio d’oliva (+26,7 per cento), pomodori (+12,8 per cento) e altri vegetali come finocchi e carote (+23,6 per cento) insieme alla frutta fresca (+8,3 per cento).

Ma non solo. Gustare un gelato artigianale, dissetarsi con bevande come succhi di frutta, birra, e concedersi un aperitivo costa rispettivamente il 18,9 per cento e dal 10 al 19 per cento in più rispetto all’anno precedente. Allo stesso modo l’aumento di pasta e pane sembra non arrestarsi. Si attende, infatti, un aumento del costo della dal 2,09 euro al chilo, al 2,29 euro e una crescita del prezzo del pane da 3,9 euro al chilo a 4,3 euro al chilo.

Tale preoccupante impennata è, tuttavia, oggetto di attenzione per il Governo che, nel frattempo, studia misure e interventi per fronteggiare la crescita dei prezzi. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha annunciato di ostacolare l’inflazione attraverso la creazione di un paniere di generi alimentari a prezzi calmierati. “Una grande campagna contro l’inflazione per venire incontro ai consumatori, soprattutto quelli che ne hanno subito l’impatto maggiore” afferma il ministro, aggiungendo che l’intervento riguarderà “prodotti alimentari di largo consumo ma anche altri prodotti”.

L’idea di fondo è quella di raggiungere un accordo con gli esercenti, compresa la grande distribuzione, per fissare un tetto al costo di determinati generi alimentari da inserire nel paniere. Un annuncio accolto con grande favore sia da Assoutenti, che chiede di prorogare l’iniziativa al 2024, così come dal Codacons che, invece, auspica ad una adesione elevata da parte degli esercenti.

La trattativa con gli operatori della distribuzione e con i produttori per sottoscrivere l’intesa che assicuri per un trimestre, fino a dicembre 2023, una serie di prodotti a prezzi calmierati è già in corso. Massimo Bitonci, sottosegretario al Mimit e presidente del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Cncu), si mostra fiducioso e mira alla firma del protocollo con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in tempi brevi.


di Ilaria Cartigiano