Caro estate: stangata da 3,9 miliardi per il turismo

venerdì 28 luglio 2023


Il caro prezzi non ha risparmiato le vacanze italiane. Stando alle rilevazioni dell’istituto di ricerca Demoskopika, l’incremento dell’inflazione nel settore del turismo – superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto a quella dell’indice generale Istat – avrebbe generato rincari per un totale di 3,9 miliardi di euro, per la spesa turistica di italiani e stranieri che hanno scelto lo Stivale come meta per le loro vacanze estive. Ciò che pesa di più sul portafoglio dei turisti, per inflazione tendenziale a giugno 2023 rispetto allo stesso mese del 2022, sono: il trasporto aereo (+23,5 per cento), i pacchetti vacanza (+17,7 per cento) e l’alloggio (+12,8 per cento). In particolare per quest’ultimo punto risalta il dato degli alberghi, con un incremento dei costi pari al 14,6 per cento, a cui si aggiunge – con un rialzo dei prezzi più moderato, ma comunque sensibile – il gruppo di voci che riguardano i servizi di ristorazione (+6,3 per cento), con in testa fast food (+8,2 per cento), pizzerie (+6,5 per cento) e gelaterie (+6,2 per cento). Infine, sono i prezzi dei voli e dei pacchetti vacanza nazionali – rispettivamente con un incremento del 28,9 per cento e del 18,4 per cento – a crescere più di quelli internazionali (viaggi in aereo al +21,9 per cento e pacchetti vacanza al +2,6 per cento.

Secondo il sondaggio di Demoskopika, l’Italia ha avuto la peggio rispetto a Francia, Grecia e Spagna. Nel giugno scorso, il Belpaese ha fatto registrare un’ascesa dei prezzi del turismo maggiore rispetto ai principali concorrenti europei. È principalmente la crescita su base tendenziale dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) ad essere sproporzionata rispetto agli altri Paesi. Questo dislivello si nota prevalentemente nella spera per i servizi di trasporto, con un +9,9 per cento rispetto ad un meno significativo incremento della stessa voce per Francia (+6 per cento), Grecia (+1,4 per cento) e, addirittura ad una rilevante flessione della Spagna (-16,1 per cento). Poi, il rincaro dei prezzi nei servizi ricettivi e della ristorazione (+7,5 per cento) porta con se un differenziale inflazionistico del turismo italiano di +1,9 punti percentuali rispetto alla Francia (+5,6 per cento), di +1,8 punti percentuali rispetto alla Grecia (+5,7 per cento) e di +1,5 punti percentuali rispetto alla Spagna (+6 per cento). Fanno eccezione solamente i servizi ricreativi e culturali, quali musei, parchi divertimento ed eventi. Qui, lo Stivale sì registra un incremento del 3,6 per cento dei costi, superiore alla Grecia (+3,3 per cento) ma minore a Francia (+4,8 per cento) e Spagna (+4 per cento).


di Redazione