L’idea dei “Btp Gold Standard”

giovedì 13 luglio 2023


L’articolo del 10 luglio del professor Fabrizio Pezzani pubblicato sull’Opinione, dal titolo “Una politica monetaria autistica: stop al rialzo dei tassi”, coglie gli aspetti di politica monetaria che non solo sono condivisibili, ma che trovano riscontro nella realtà.

Una politica di rialzo dei tassi di riferimento così rapida della Banca centrale europea non si era mai vista. Una cura da cavallo che sta avendo effetti devastanti sulle imprese e le famiglie, che hanno contratto finanziamenti a tasso variabile e che hanno visto crescere il costo dei finanziamenti in pochi mesi del 4 per cento. Gli errori perseguiti dalle Federal Reserve americana di inondare il sistema finanziario di liquidità, per far fronte alla crisi finanziaria generata dalla Lehman Brothers (mutui subprime), è stata mutuata dalla Bce per ragioni diverse.

Le politiche monetarie dei tassi zero in Europa avevano lo scopo di contrastare la “deflazione”, con l’obiettivo di spingere l’inflazione entro il 2 per cento. Politiche monetarie particolarmente accomodanti che sono sfuggite di mano alle banche regolatrici del credito, quando sono cominciati a crescere i prezzi: prima delle materie prime e dopo per l’aumento esponenziale dei costi dell’energia da fonti fossili, gas e petrolio, causato dalla invasione della Federazione Russa in Ucraina. Una situazione economica che si è ribaltata nell’arco di 18 mesi. Si è passati dal rischio deflazione a una inflazione galoppante.

Il bocconiano ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, farebbe bene a fare tesoro della proposta del professor emerito dell’Università Bocconi, Fabrizio Pezzani. Avevamo scritto su questo quotidiano che il merito del credito assegnato al debito sovrano italiano Bbb dalle agenzie internazionali di rating non trovava riscontro nei fondamentali di un Paese, che vanta un risparmio privato tra i più alti del mondo occidentale, tra i più bassi livelli di indebitamento delle famiglie e una manifattura che nel 2022 ha realizzato il record storico di esportazione per circa 620 miliardi di euro.

L’idea del professor Pezzani si basa sul fatto che l’Italia possiede riserve in oro, “monete e lingotti”, per 2.452 tonnellate per un valore di quasi 149 miliardi di euro. Ancorare l’emissione di Btp, aventi come sottostante una percentuale di garanzia in oro “Btp Gold Standard”, determinerebbe una riduzione del costo del servizio del debito pubblico italiano. Una copertura, ad esempio, del 40 per cento, garantita da un bene reale qual è l’oro, consentirebbe emissioni di lunga durata di Btp per circa 240 miliardi di euro a tassi d’interesse dimezzati rispetto al costo del finanziamento attuale.

L’offerta di Btp Gold Standard, se questi venissero destinati a cassettisti italiani, ridurrebbe ulteriormente la quota di debito italiano in mano a stranieri, con positivi riflessi sullo spread. Un differenziale di tasso rispetto ad altri Paesi che non si spiegherebbe in condizioni di normalità dei mercati finanziari.


di Antonio Giuseppe Di Natale