Bankitalia: “L’economia va meglio, il Def è coerente”

giovedì 20 aprile 2023


“Il quadro di crescita delineato dal Def è nel complesso condivisibile”. Lo sostiene il capo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Sergio Nicoletti Altimari, in audizione al Senato sul Def. “Il quadro di breve termine dell’economia italiana appare lievemente più favorevole rispetto a quello sottostante alle nostre ultime proiezioni pubblicate a gennaio” (Pil dello 0,6 per cento nell’anno in corso) e le previsioni presentate nel Def “pur collocandosi nella parte superiore dell’intervallo di stime disponibili”, sono nel complesso “coerenti” con la situazione. Con “un marcato rallentamento dell’attività economica in Italia” per quest’anno, ma, “come suggerito dalle informazioni più recenti, meno significativo di quanto ci si potesse attendere solo pochi mesi fa. La crescita dovrebbe rinvigorirsi nel prossimo anno”, ha spiegato Altimari.

Si tratta, però, “di prospettive circondate da incertezza straordinaria, su cui gravano forti rischi al ribasso”, quindi “continua ad essere rilevante” il ruolo “di stabilizzazione delle politiche”. In particolare, Bankitalia segnala gli interventi finanziati dal Pnrr che per “dispiegare appieno la loro efficacia è cruciale che il loro utilizzo sia improntato alla tempestività e all’efficienza”. “Una tempestiva ed efficace attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr, con gli aggiustamenti che si dovessero rivelare necessari, costituisce un elemento chiave affinché le prospettive di sviluppo dell’economia italiana si realizzino come delineato nel Def”, ha aggiunto Altimari, sottolineando che nel Def “il Governo ha scelto un orientamento nel complesso prudente, che consente comunque un graduale miglioramento della finanza pubblica nel breve-medio periodo. La pianificazione di un ulteriore lieve consolidamento nel triennio 2024-26 porrebbe in maggiore sicurezza il percorso di riduzione dell’incidenza del debito, gioverebbe alla percezione di solidità dei conti e avrebbe anche ripercussioni positive sul premio per il rischio sui titoli pubblici italiani. Agevolerebbe inoltre una valutazione positiva del Programma di stabilità italiano da parte della Commissione europea”.

Intanto, è andata in scena l’audizione di Giancarlo Giorgetti. Alle misure sul caro energia “si aggiungerà nei prossimi giorni un ulteriore vantaggio ai lavoratori dipendenti con redditi medio bassi”. Lo ha detto il ministro dell’Economia in audizione sul Def alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. La Nadef sarà particolarmente importante in “un contesto dinamico come quello attuale, in cui accanto ad alcuni segnali positivi continua a permanere un elevato grado di incertezza” ha detto il ministro dell’Economia. Le misure programmate dal governo sono “più ambiziose” degli interventi sul taglio del cuneo e riduzione della pressione fiscale relativi a 2023-24.

L’Italia è in una “situazione peggiore” nel confronto con la media dei Paesi europei nella maggior parte degli indicatori del Bes, il Rapporto sul benessere equo e sostenibile dell’Istat. “Si tratta in particolare di alcuni indicatori dei domini Istruzione e formazione e Lavoro e conciliazione dei tempi di vita”, osserva l’istituto. In particolare, la quota di giovani di 15-29 anni che si trovano al di fuori del contesto di istruzione e non sono occupati (Neet), che in Italia raggiunge il 19 per cento rispetto all’11,7 per cento della media Ue27. Il rapporto registra invece progressi, rispetto al periodo pre-Covid del 2019, più diffusi nei domini sicurezza, qualità dei servizi e lavoro e conciliazione dei tempi di vita.


di Davide Battisti