giovedì 30 marzo 2023
“A febbraio 2023 il numero di occupati è stabile rispetto al mese di gennaio. La crescita occupazionale rispetto a febbraio 2022 (+352mila unità) coinvolge solamente i dipendenti permanenti, con una diminuzione del numero di dipendenti a termine e di autonomi. Rispetto a gennaio 2023, il tasso di occupazione sale al 60,8 per cento (+0,1 punti), mentre quello di disoccupazione e quello di inattività sono stabili rispettivamente all’8 per cento e al 33,8 per cento”.
Questo il commento dell’Istat, che prosegue: “La stabilità dell’occupazione è una sintesi della crescita osservata tra gli uomini, gli autonomi e tutte le classi d’età a eccezione dei 35-49enni, e del calo registrato, oltre che tra i 35-49enni, tra le donne e i dipendenti a termine. Il tasso di occupazione sale al 60,8 per cento (+0,1 punti)”.
L’Istituto nazionale di statistica, tra l’altro, specifica: “Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce su base mensile (-0,6 per cento, pari a -12mila unità) tra le donne, i minori di 35 anni e gli ultracinquantenni. Il tasso di disoccupazione totale è stabile all’8 per cento, quello giovanile scende al 22,4 per cento (-0,4 punti)”.
“La stabilità del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni – registra l’Istat – è dovuta alla crescita tra le donne e le persone con più di 35 anni d’età e alla contestuale diminuzione tra gli uomini e i giovani. Il tasso di inattività rimane invariato al 33,8 per cento. Confrontando il trimestre dicembre 2022-febbraio 2023 con quello precedente (settembre-novembre 2022), si registra un incremento del numero di occupati (+0,4 per cento, pari a +99mila unità)”.
“La crescita dell’occupazione osservata nel confronto trimestrale – specifica l’Istat – si associa all’aumento delle persone in cerca di lavoro (+0,6 per cento, pari a +11mila unità) e alla diminuzione degli inattivi (-1,1 per cento, pari a -139mila unità). Il numero di occupati a febbraio 2023 supera quello di febbraio 2022 dell’1,5 per cento (+352mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,2 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,2 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva”.
“Rispetto a febbraio 2022 – termina – diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-4,5 per cento, pari a -94mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,1 per cento, pari a -398mila)”.
di Redazione