Ita, a gennaio preliminare per ingresso di Lufthansa

giovedì 29 dicembre 2022


Potrebbe essere siglato alla fine di gennaio il preliminare per l’ingresso di Lufthansa in Ita Airways. Si tratta di un’operazione che si concluderebbe in estate. Sarebbe prevista infatti alla fine del mese prossimo, secondo fonti qualificate che seguono il dossier, la firma tra il Tesoro e Lufthansa per la cessione di una quota della newco alla compagnia tedesca. Si parla di una quota tra il 35 e il 40 per cento. Il Ministero dell’Economia ieri sera ha spiegato che “sta seguendo con attenzione e riservatezza il dossier Ita” e di procedere “ordinatamente rispettando le procedure e con la finalità di massimizzare il risultato previsto dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Nel frattempo ci sarà appunto un nuovo Dpcm – che però non è ancora approdato in Gazzetta Ufficiale – per modificare in profondità la procedura di cessione di una quota di Ita consentendo a tutte le società che hanno avanzato in precedenza il proprio interesse di rilanciare una proposta. Ma in campo rimane solo Lufthansa, senza il partner iniziale Msc-Aponte, che a novembre ha fatto sapere espressamente “di non essere più interessata a partecipare alla privatizzazione di Ita Airways, non ravvisandone le condizioni nell’attuale procedura”.

Anche la cordata guidata da Certares, alla quale partecipava anche Delta, che sembrava ad un passo dall’acquisizione, ha abbandonato le trattative. Lufthansa potrebbe quindi presto ‘concretizzare’ il proprio interesse. E a lei, ma in una fase successiva, potrebbero aggiungersi anche altri partner, ad esempio le Ferrovie dello Stato interessate però solo a possibili sviluppi e integrazioni commerciali: un biglietto unico treno-aereo e anche un maggiore interscambio sul fronte delle merci. Il Dpcm riscritto dal governo guidato da Giorgia Meloni prevede ora la possibilità che una compagnia aerea possa acquisire anche una quota di minoranza e che possa farlo non rilevando le quote del Ministero dell’Economia, ma con un aumento di capitale. In pratica è necessario anche un maggior esborso per l’acquirente, perché beneficerà delle risorse rimaste all’interno della società. Ecco perché si profila anche una operazione in più fasi. Il decreto è fatto cercando un deciso equilibrio tra chi acquisirà il controllo concreto nell’operatività e i contrappesi di garanzia per gli obiettivi fissati dallo Stato. I patti parasociali tra il Ministero dell’Economia e l’acquirente. Va considerato, inoltre, un “preminente coinvolgimento” da parte della nuova compagnia aerea nella gestione di Ita. A questo punto, bisognerà prevedere che il Ministero dell’Economia, fino alla eventuale definitiva uscita dal capitale, abbia diritti di governance tali da assicurare un adeguato presidio sulle questioni decisive.


di Redazione