Istat: cresce la fiducia di consumatori e imprese

venerdì 23 dicembre 2022


Per il secondo mese consecutivo, secondo quanto appreso, è in crescita la fiducia delle imprese e quella dei consumatori. Questo quanto indicato dall’Istat nella sua stima flash di dicembre. Tutte le serie che compongono l’indice di fiducia dei consumatori sono in miglioramento “eccetto i giudizi sul bilancio familiare – segnalano dall’Istituto nazionale di statistica – i quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti aumentano, seppur con intensità diverse, riflettendo le variazioni registrate dalle singole variabili rilevate. In particolare, il clima economico e il clima futuro registrano gli incrementi più decisi (rispettivamente da 95,2 a 106,3 e da 102,8 a 108,2); il clima personale e quello corrente aumentano in modo più contenuto (nell’ordine da 99,0 a 101,2 e da 94,9 a 98,6)”.

Inoltre, va avanti l’Istat, “con riferimento alle imprese, il clima di fiducia migliora in tutti i comparti, a eccezione della manifattura. Più in dettaglio, i servizi di mercato e soprattutto le costruzioni registrano gli incrementi più marcati (l’indice passa da 99,0 a 102,3 e da 151,9 a 156,6, rispettivamente); nel commercio al dettaglio si stima un lieve aumento dell’indice (da 112,4 a 112,6) mentre nella manifattura la fiducia è in peggioramento (l’indice passa da 102,5 a 101,4)”.

Considerando le componenti dei climi di fiducia calcolati per ogni comparto economico indagato, “si rileva che nei servizi di mercato e nelle costruzioni tutte le variabili sono in miglioramento. Nel commercio al dettaglio – insiste l’Istat – i giudizi sulle vendite sono in deciso miglioramento mentre le relative attese diminuiscono; le scorte di magazzino sono giudicate in accumulo rispetto al mese scorso. Infine, nel comparto manifatturiero tutte le componenti sono in peggioramento”.

“Il clima di fiducia delle imprese – continua l’Istat – aumenta per il secondo mese consecutivo, raggiungendo un livello comunque inferiore alla media del periodo gennaio-novembre 2022. L’aumento dell’indice è veicolato, principalmente, da giudizi e aspettative in miglioramento, sia nel comparto dei servizi sia in quello delle costruzioni”. E poi: “Anche il clima di fiducia dei consumatori registra un incremento per il secondo mese consecutivo. L’aumento è dovuto soprattutto ad un’evoluzione positiva delle opinioni sulla situazione economica del Paese (comprese quelle sulla disoccupazione); le variabili riguardanti la situazione personale registrano un miglioramento più contenuto”.

La fiducia di consumatori e imprese sale per il secondo mese consecutivo, “grazie all’effetto Natale che infonde ottimismo tra le famiglie, ma anche come conseguenza del nuovo Governo e delle aspettative dei cittadini circa l’attività dell’Esecutivo”. Questo l’intervento del Codacons che, per voce del presidente, Carlo Rienzi, sottolinea: “La risalita della fiducia è un ottimo segnale per il Paese, su cui incidono diversi fattori. L’avvicinarsi delle festività natalizie e di fine anno ha sicuramente un peso sul clima di ottimismo sia dei consumatori, sia delle imprese, ma ad influire è anche la scia dell'effetto “nuovo Governo”, che migliora l’indice relativo alla fiducia sulla situazione economica dell’Italia”. Un tesoretto, quindi, “da sfruttare al meglio, sostenendo i consumi in questo difficile momento caratterizzato da una inflazione alle stelle, e difendendo il potere d’acquisto dei cittadini, correggendo le misure inserite nella Manovra che possono avere un effetto depressivo sulla spesa”.

Per Confcommercio, la fiducia delle famiglie e degli imprenditori in crescita per il secondo mese consecutivo “è un bel segnale per le prospettive dell’economia italiana alla fine di un anno straordinariamente complicato. L’attuale fase di ripiegamento produttivo potrebbe, quindi, essere confinata a un episodio lieve e transitorio”. Non solo: “Lo scenario futuro, nel complesso, non è certo rassicurante: l’inflazione dovrebbe essere ancora vivace e crescente, né sono scongiurati i deleteri effetti di una nuova possibile fiammata dei prezzi delle materie prime energetiche. Ma la voglia di tornare alla normalità nei consumi, la buona salute delle aspettative e la prosecuzione della politica dei sostegni pubblici a imprese e famiglie, lasciano ben sperare anche per i prossimi difficili mesi”.

Questa, infine, la posizione di Confesercenti. La fiducia dei consumatori e quella delle imprese, risalita per il secondo mese consecutivo, è “un’inversione di tendenza che ci fa sperare”. E a seguire: “Nonostante il recupero di novembre e dicembre, per i consumatori siamo ancora ben lontani dai livelli registrati in gran parte dello scorso anno, quando l’inizio dell’allentamento delle restrizioni aveva generato aspettative molto positive, poi freddate dallo scoppio della guerra in Ucraina e dall’esplosione delle bollette energetiche”. Per quanto concerne le imprese, invece, “si sono recuperati i livelli rispetto al 2019, nonostante oscillazioni anche significative. Le riaperture post pandemia e il consolidarsi della ripresa nei servizi, con in testa il turismo, che dovrebbe registrare un incremento deciso delle presenze, soprattutto straniere, anche per queste festività, hanno fatto da volano nell’ultimo anno”. I servizi, per la cronaca, registrano una riduzione dell’indice di circa sette punti, “un segnale di aspettative non definitivamente consolidate in senso positivo. Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, invece, le piccole imprese proseguono con una lenta crescita ma restano in un limbo intorno al 100, mentre lo scarto con l’indice della grande distribuzione si mantiene intorno ai 20 punti”.


di Tommaso Zuccai