Cosa insegna il crac di Ftx al mercato delle criptovalute

mercoledì 16 novembre 2022


La mancanza di un’adeguata regolamentazione del mercato delle criptovalute ha rappresentato per molti anni l’argomento di un appassionato dibattito tra gli economisti, soprattutto europei e statunitensi, senza che a tali confronti facessero seguito azioni decisive da parte dei governi e delle autorità competenti.

La bancarotta di Ftx, una delle principali piattaforme per lo scambio di valute digitali al mondo, può quindi tracciare un punto di svolta che spinga le autorità americane a occuparsi del settore in questione. Un segnale in questa direzione è arrivato da Janet Yellen, segretaria del Tesoro ed ex governatrice della Federal Reserve, che in un’intervista a Bloomberg ha attribuito il crac di Ftx a una mancanza di regole, che sarebbe anche causa di “debolezza dell’intero settore”.

Il 6 novembre, la piattaforma leader nello scambio di criptovalute, Binance, fondata in Cina nel 2017, ha annunciato la vendita di tutti i token digitali della rivale Ftx (una sorta di valuta privata garantita, in teoria, da altri asset) equivalenti a 580 milioni di dollari, scatenando una virtuale corsa agli sportelli che ha portato Ftx sulla strada del fallimento. Venerdì 11 novembre, la società fondata da Sam Bankman-Fried (che nel frattempo, secondo alcune voci, sarebbe fuggito in Argentina) ha dichiarato bancarotta, due giorni dopo che Binance in un tweet si è detta non più disposta ad acquisire Ftx, in seguito a un controllo sui suoi conti. Nella notte successiva, sono “spariti” da Ftx 662 milioni di dollari, che si aggiungono a oltre un miliardo di dollari in valute virtuali che appartenevano ai clienti della piattaforma e che si sono volatilizzati in pochi giorni per motivi non ancora accertati. Le autorità si stanno occupando della vicenda e ogni giorno che passa si accumulano indizi su una gestione poco trasparente della società da parte del giovane Bankman-Fried, che invitava ospiti come Bill Clinton e Tony Blair a conferenze alle Bahamas, dove aveva sede la sua piattaforma, per discutere delle grandi opportunità nel mondo delle criptovalute.

Ora che più di 100mila investitori sono caduti nella trappola di Ftx, tra cui BlackRock, la più grande società di investimento al mondo, Bankman-Fried dovrà rispondere a domande simili a quelle che i regolatori finanziari hanno posto in passato al banchiere Bernard Madoff, autore della più famosa truffa finanziaria di tutti i tempi; d’altra parte, i regolatori finanziari dovranno spiegare come volumi così importanti di transazioni abbiano potuto avvenire senza alcun controllo.

Il mercato delle valute virtuali non è strettamente legato al settore bancario, quindi il crac di quella che per molti è già diventata la Lehman delle cripto non mette a rischio la stabilità del sistema finanziario nel suo insieme, ma è reale la possibilità di un effetto domino che coinvolga anche altre società. Questa eventualità è stata presa in considerazione anche da Changpeng Zhao, co-fondatore di Binance, che si è espresso con preoccupazione circa le potenziali ripercussioni sull’intero sistema delle cripto, pur sostenendo, lo stesso giorno in cui Ftx ha dichiarato bancarotta, che il mercato si riprenderà da solo.

Come conseguenza della vicenda, gli investitori hanno mostrato un drastico calo di fiducia nelle criptovalute. A questo proposito, è importante specificare come la causa di un buco così grande (8 miliardi in tutto) non sia nella natura stessa delle valute digitali, quanto in una gestione poco trasparente di una piattaforma in cui avvenivano gli scambi. Quindi, la reazione deve essere una spinta dei governi verso una maggiore regolamentazione delle società coinvolte nel settore delle cripto, al fine di aumentare le tutele degli investitori, come avviene per altri strumenti finanziari.


di Riccardo Cantadori