L’inflazione è dei poveri, i numeri della Bce

mercoledì 9 novembre 2022


L’alta inflazione concentrata su energia preme in Europa e sta provocando una frattura fra classi di reddito, con un differenziale nell’impatto fra le fasce di reddito più povera e più benestante che è ai massimi dal 2006. Ciò spiega “il rialzo del numero delle famiglie che si aspettano di dover pagare in ritardo le bollette”.

È quanto rileva uno studio della Banca centrale europea sulla base della Consumers Expectations Survey, da cui emerge che, di fronte allo stesso rialzo di spesa energetica, “la riduzione dei risparmi nelle famiglie del quintile di redditi più basso è oltre cinque-sei volte quella delle famiglie nel quintile più alto”.

L’inflazione da caro-energia è dunque tutta sulle spalle delle famiglie povere. Secondo i dati forniti dall’Eurotower lo shock energetico sta allargando a dismisura il “gap” d’inflazione fra il 20 per cento dei redditi costituito da famiglie più povere e il 20 per cento di quelle più ricche: rimasto contenuto fra -0,25 e +0,25 punti percentuali fra il 2011 e novembre 2021, con lo shock energetico quel divario è balzato a 1,9 punti a settembre 2022. Questo è l’effetto dei prezzi energetici ed alimentari, che pesano molto di più sui bilanci delle basse fasce di reddito anche attraverso la spesa per i trasporti. Un divario che amplia la frattura ricchi-poveri su capacità di risparmio, liquidità disponibile e, di conseguenza, la capacità di pagare le bollette. La fotografia di cosa sta accadendo è stata scattata dai dati della Bce nel suo studio “The impact of the recent rise in inflation on low-income households.

I nuclei europei hanno ridotto drasticamente le aspettative di crescita dei propri redditi nei prossimi 12 mesi, pur di fronte a previsioni di spesa rimaste invariate.

“Le famiglie si aspettano che la crescita nominale dei redditi sia dello 0,6 per cento nei prossimi 12 mesi, contro l’1% di agosto”, con un declino più marcato nella fascia d’età 55-70 anni e sui redditi medi – afferma il rapporto trimestrale – “Le aspettative di crescita della spesa nominale restano invariate al 4,5 per cento”, ma più basse per la fascia dei giovani (18-34 anni).

“La Bce ha detto che proseguirà con l’aumento del costo del denaro e il tasso base potrebbe arrivare, secondo le nostre previsioni, al 4 per cento già nei primi mesi del 2023, vuol dire il doppio del livello attuale – ha dichiarato il segretario generale della Federazione autonoma bancari italiani, Lando Maria Sileoni, intervenuto stamane alla trasmissione Mattino Cinque – Ci saranno quindi conseguenze negative per famiglie e imprese: rate più alte per chi ha già un prestito a tasso variabile, nuovi mutui più cari, accesso più difficile al credito anche a motivo dell’inasprimento delle regole di Basilea 3 che vede contrapposte l’Unione europea, favorevole a un ammorbidimento, e la Bce, più rigida. I tassi di interesse stanno aumentando – ha continuato Sileoni – ma gli italiani, soprattutto i giovani, non devono rinunciare al sogno di una vita, l’acquisto della casa, o rimandarlo, perché l’acquisto di una casa resta sempre un investimento e chiedere un mutuo, anche se a un tasso più alto, non vuol dire sbagliare. Oggi i tassi di interesse sono aumentati e la rata più alta rispetto a quella che sarebbe stata, per esempio, un anno fa. In ogni caso, esiste sempre una via di uscita futura – quando i tassi saranno più bassi – che è la surroga cioè lo spostamento del contratto di mutuo da una banca a un’altra, a condizioni più vantaggiose. Chi oggi ha un mutuo a tasso variabile – ha concluso il segretario della Fabi – può valutare di passare al fisso. Ma bisogna valutare caso per caso. A esempio, per chi ha già pagato la maggior parte degli interessi, e quindi è più vicino alla fine del rimborso totale, non conviene cambiare. Invece, se il mutuo è stato preso da poco tempo, allora passare al tasso fisso (surroga con altra banca o rinegoziazione interna) potrebbe portare un vantaggio. In generale, rivolgersi a più banche, in concorrenza fra loro, è la regola fondamentale e andare nelle filali aiuta a fare scelte consapevoli”.


di Redazione