La guerra e la volatilità dei mercati

lunedì 31 ottobre 2022


Non stiamo sicuramente vivendo un anno che verrà ricordato per le sue performance in termini di rendimenti finanziari. La guerra in Ucraina e le conseguenze che questo sta comportando, sia in termini di disequilibri socio-politici che di inevitabili risvolti economici, ha indubbiamente travolto e stravolto i mercati finanziari. L’uragano della volatilità e dell’instabilità soffia forte e sembra spazzare via ogni certezza, lasciando dietro di sé il panico sui mercati. Crollano anche quelle piccole nicchie che rappresentano, da sempre, rifugio verso gli investitori che scelgono settori meno performanti, ma più attenti alla conservazione del patrimonio finanziario. E l’inflazione, che ha raggiunto ormai valore a due zeri, non aiuta di certo a migliorare lo scenario.

E allora che si fa? Una scelta sicuramente importante per proteggere il proprio patrimonio finanziario è quella di spostare in avanti l’orizzonte temporale, alla ricerca di maggiori rendimenti e minore volatilità. Come? Investendo in economia reale, ossia in progetti specifici selezionati con cura da società di gestione altamente specializzate in questo settore, che saranno in grado di garantire ritorni decisamente interessanti nel medio-lungo periodo.

Immobilizzare, quindi, una parte del nostro patrimonio finanziario e attendere la realizzazione di progetti nel private market, è una sicura soluzione, ma per una minima parte del nostro capitale. E il resto? Diversificazione e fiducia nella ripartenza dei mercati. Dopo un momento di crisi, da sempre, si riscontra un momento di ripresa. Se si diversifica bene e se si costruisce correttamente il proprio portafoglio si avrà certamente una performance positiva in un corretto orizzonte temporale.

I settori, a mio avviso, su cui ci si deve posizionare, al di là dell’area geografica di gradimento, sono tre:

1) Digitalizzazione

2) Clima e sostenibilità

3) Innovazione medicale.

Questi sono i temi che, nel breve-medio periodo, avranno delle performance positive, in quanto connesse strettamente con le esigenze globali e con le politiche dei governi di tutto il mondo. Al di là delle scelte strategiche, che devono essere prese sempre affiancandoci a un valido consulente finanziario, la scelta vincente è quella della corretta diversificazione e di metodologia per affrontare correttamente soprattutto i momenti di difficoltà e di performance negative.

La gestione del patrimonio finanziario è un viaggio, un lungo viaggio. Non è tanto importante soffermarci sulle fermate intermedie, ma è fondamentale avere chiaro il punto di arrivo e, soprattutto, ancora più importante è scegliere il proprio compagno di viaggio (un professionista, in grado di affiancarci e consigliarci al meglio, in ogni momento).


di Davide Battisti