Bonomi: “Emergenza bollette, non possiamo perdere tempo”

mercoledì 19 ottobre 2022


C’è bisogno, anzi, l’“urgenza” di avere un Esecutivo “perché abbiamo questa emergenza che si chiama caro-bollette che sta colpendo imprese e famiglie”.

Il pensiero, cristallino, è del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Nel corso di un’intervista a Rtl ha ribadito che serve come il pane, e a stretto giro, un Governo per intavolare un “confronto, perché l’emergenza che dobbiamo affrontare non ci consente di perdere tempo”. E, nel dettaglio, Bonomi ha specificato: “Se si guarda alle bollette che stanno arrivando in questi giorni, è la famosa stangata, dobbiamo agire urgentemente”. Il presidente di Confindustria, così, ha sottolineato che sono a rischio migliaia di imprese, ossia “centinaia di migliaia di posti di lavoro”. E, di conseguenza, la spada di Damocle è ben evidente pure sopra la testa delle famiglie.

Da qui le proposte di Confindustria: “Abbiamo chiesto da tempo il tetto al prezzo del gas, la sospensione temporanea del mercato dei certificati verdi e che su questo tema non possa esserci la possibilità di operare per i fondi di speculazione, di sbloccare tutte le autorizzazioni per le rinnovabili, e di avere una quota riservata della produzione nazionale di rinnovabili a prezzi calmierati per l’industria. E soprattutto – ha rimarcato Bonomi – dobbiamo intervenire velocemente con l’Europa, perché dia la possibilità di usare i fondi di coesione non utilizzati nella programmazione 2014-2020, 40 miliardi che potremmo utilizzare subito per famiglie ed imprese”.

In più, per Carlo Bonomi, un eventuale scostamento di bilancio per finanziare le misure contro il caro-energia potrebbe essere preso in esame ma “come extrema ratio”. Si tratterebbe, in sostanza, di una soluzione da mettere in campo “se l’Europa non farà l’Europa”. Quest’ultima, ha continuato Bonomi, da una parte “ha condiviso le sanzioni” per la Russia, dall’altra “non sta condividendo gli effetti di queste sanzioni. Paesi più esposti con il debito pubblico, come il nostro, vanno in difficoltà ma devono salvaguardare la propria industria”, come lo Stato tedesco, “che sta creando condizioni asimmetriche di competitività. E noi non possiamo permetterci di abbandonare la nostra industria perché, lo ribadisco, è un tema di sicurezza nazionale: se chiudono migliaia di imprese perdi migliaia di posti di lavoro. Non possiamo permetterci di perdere le nostre industrie”.

Al netto di tutto, Bonomi ha terminato: “Io ho chiesto: prima di fare uno scostamento, visto che abbiamo 170 miliardi di investimenti da fare con il Pnrr, questi ci consentono di riconfigurare la nostra spesa pubblica per un 4-5 per cento, in modo da avere le risorse per intervenire. Ricordo che ogni anno spendiamo oltre mille miliardi: credo che si possa riconfigurare un 4-5 per cento per avere le risorse per tamponare questo periodo di caro energia”.


di Tommaso Zuccai