Il volo di Icaro delle compagnie aeree

lunedì 18 luglio 2022


Come Icaro che vola troppo vicino al sole, le compagnie aeree hanno fatto il passo più lungo della gamba e si sono bruciate. Erano due anni e mezzo che non si respirava un’aria di pseudo-libertà, ma quest’estate cancellazioni dei voli fino a settembre, ritardi e smarrimenti dei bagagli rischiano di generare un conto molto salato in quella che doveva essere l’estate del rilancio post Covid. Oltre ai mancati introiti derivati dalle tratte cancellate, le aziende in questione dovranno fare i conti con gli indennizzi e le diverse cause e ricorsi per i danni arrecati agli utenti.

E, come se non bastasse, l’impatto degli scioperi indetti oggi dai controllori di volo dell’Ente nazionale per l’assistenza al volo (Enav) e dal personale di bordo delle compagnie low cost (Ryanair, Malta Air e della società di assistenti di volo CrewLink). Le prime stime parlano di un conto da pagare tra i 4 e i 5 miliardi, secondo un calcolo del Sole 24 Ore.

Le associazioni dei consumatori hanno deciso di prendere in mano la situazione. A favore degli utenti danneggiati dal caos voli il Codacons ha attivato una piattaforma volta ad aiutare i cittadini nella gestione delle pratiche di rimborso e risarcimento. “Ricordiamo che anche in caso di sciopero le compagnie aeree sono tenute a riconoscere ai passeggeri che si vedono cancellato il volo l’assistenza e l’indennizzo previsti dal regolamento europeo 261/04 – spiega Carlo Rienzi, il presidente del Coordinamento per la tutela dei diritti di utenti e consumatori – chi non riuscirà a raggiungere le mete di villeggiatura a causa dello sciopero odierno – continua – ha diritto inoltre a chiedere ad agenzie di viaggio, tour operator e strutture ricettive il rimborso integrale di quanto pagato per i servizi non goduti, sulla base del principio della causa di forza maggiore e delle norme del codice civile, e potrà agire contro le compagnie aeree chiedendo anche il danno morale da vacanza rovinata fino a 5mila euro a viaggiatore”.

La scia di conseguenze per aeroporti e compagnie aeree sembra ancora lunga. Ambedue hanno licenziato durante gli anni di fermo causa Covid, e ora si trovano in grave carenza di personale. In base ai calcoli dell’International air transport association (Iata) i dipendenti dei vettori in tutto il mondo sono scesi da 2,93 a 2,48 milioni tra il 2019 e il 2021 e quest’anno il dato dovrebbe risalire fermandosi a 2,7 milioni, quindi 230mila in meno rispetto al pre-pandemia.

Le compagnie aeree europee hanno già annunciato la cancellazione di circa 15.788 ad agosto, pari al 2 per cento dei piani di volo e al 60 per cento delle operazioni a livello mondiale. Sono 25.378 i voli cancellati in tutto il mondo. Questa la drammatica situazione che emerge da uno studio di Cirium, una società di studio e analisi dei viaggi via aria. A sopprimere il maggior numero di voli a destinazione europea è Turkish Airlines (in tutto 4.408), di cui la metà verso Istanbul e un quarto in direzione Russia. A seguire British Airways con 3.600 cancellazioni, EasyJet con 2.045, Lufthansa con 1.888 e Wizz Air con 1.256.


di Edoardo Falzon