Commissione Ue: nel 2022, l’Italia crescerà di più

giovedì 14 luglio 2022


Buone notizie dal fronte economico. Il nostro Paese quest’anno crescerà più del previsto. La Commissione europea indica che nel 2022 il Pil dovrebbe salire al 2,9 per cento, rispetto al 2,4 per cento previsto a maggio. Nel 2023: la crescita del Pil dovrebbe invece rallentare per attestarsi allo 0,9 per cento, contro l’1,9 per cento indicato a maggio. “L’economia italiana – sottolinea Bruxelles – si è dimostrata più resiliente grazie alla vivace attività edilizia”. Secondo la Commissione Ue, “nel breve termine, la crescita del Pil produzione è ancora sostenuta dai servizi e dalle costruzioni, ma la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, il calo della fiducia delle imprese e dei consumatori, i colli di bottiglia nell’offerta e l’aumento dei costi di finanziamento oscurano le prospettive economiche. I rischi sono orientati al ribasso, in particolare in vista di potenziali interruzioni dell’approvvigionamento di gas naturale, data la dipendenza dell’Italia dalle forniture dalla Russia, nonostante i recenti sforzi di diversificazione”.

Per la Commissione, mentre le pressioni sui prezzi derivanti dai mercati rigidi delle materie prime energetiche dovrebbero attenuarsi solo il prossimo anno, “è probabile che la grave siccità nel nord Italia aggraverà l’impennata nei prezzi dei generi alimentari per i consumatori. Le pressioni salariali sono destinate ad aumentare nell’orizzonte di previsione. Tuttavia, si prevede che il trasferimento dei maggiori prezzi al consumo nel costo del lavoro avvenga solo in parte e con ritardo, data la lunga durata degli accordi salariali attualmente in vigore e la perdurante debolezza del mercato del lavoro”.

Secondo il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, “l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia continua a causare shock all’economia globale con le interruzioni delle forniture di energia e grano, che fanno salire i prezzi e indeboliscono la fiducia. Si tratta di una fonte di incognite che pesano sulle previsione estive della Commissione Ue, soggette a forti incertezze e rischi al ribasso”.


di Redazione