Un nuovo catasto per BlackRock

giovedì 23 giugno 2022


La Camera obbedisce a Draghi

Il presidente del Consiglio che concentra conflitti d’interessi planetari, al secolo Mario Draghi, è riuscito a far passare in maniera bulgara alla Camera il nuovo catasto: ovvero la nuova banca dati di case e terreni. A nessun parlamentare, a parte gli astenuti e i contrari, è passato per la mente che la riforma fiscale non è altro che un aggiornamento dati richiesto dai sistemi informatici di BlackRock, Microsoft e Vanguard. Ovvero gli algoritmi che lavorano perché le ricchezze planetarie vengano concentrate nelle mani di pochi umani. Negli ultimi cinque anni i padroni di BlackRock, Microsoft e Vanguard hanno acquisito più del trenta per cento dei terreni agricoli del pianeta: punterebbero a superare il controllo dell’ottanta per cento della terra coltivabile entro il 2040. BlackRock, Microsoft e Vanguard puntano al controllo della produzione globale di cibo e, gestendo anche la fame, avrebbero dai governi il via libera a maneggiare la moneta elettronica stanziata per una “povertà sostenibile” (reddito universale). Così, la gestione d’un sussidio sociale passerebbe dalle mani di governi democraticamente eletti a quelle di pochi oligarchi. A questi ultimi verrebbe così consegnato il diritto di vita e di morte sulla popolazione planetaria. Passaggio obbligato è certamente convincere i contadini a cedere in massa i terreni a queste multinazionali, riducendo nuovamente i lavoratori della terra al ruolo bracciantile da cui erano pian pianino sortiti negli ultimi duecento anni.

Ma gli italiani e forse anche gli europei non stanno afferrando che, ieri la pandemia e oggi la guerra e la riforma fiscale, sono propedeutiche a mettere nelle mani di pochi gestori l’approvvigionamento alimentare. Già gran parte delle produzioni mondiali sono state messe nelle mani da leggi liberticide, grazie a un lavoro di lobby, dei gruppi finanziari BlackRock, Microsoft e Vanguard. Nulla di nuovo sotto il sole: il filosofo di Treviri aveva già previsto che l’aristocrazia capitalistica si sarebbe nuovamente accaparrata la proprietà dei mezzi di produzione. Questo sta privandoci della libertà di produrre individualmente cibo, perché le leggi stanno vincolando la produzione alimentare all’utilizzo delle tecnologie delle multinazionali, e questo è già ampiamente evidente negli Stati Uniti.

Con la riforma del catasto, il contadino italiano riceverà una proposta di cessione di tutti i suoi terreni a gruppi multinazionali. E il contadino si libererà dell’avita terra, spinto anche dalle tante restrizioni di legge: non potendo più per le varie norme coltivare e tenere animali da cortile o farsi i concimi in casa. Perché il legislatore avrà vincolato le prodizioni agricole ai fertilizzanti di Cd Industries Holdings, e quelle zootecniche a mangimi e medicinali riconducibili ad aziende del gruppo Vanguard. Infatti, tra gli azionisti di “Cd Industries Holdings” (il monopolista planetario dei fertilizzanti) figurano BlackRock e Vanguard. Poi BlackRock è il primo azionista della Union Pacific (il monopolista ferroviario Usa) che trasporta fertilizzanti in America. E non dimentichiamo che BlackRock punta a monopolizzare il trasporto su rotaia planetario per non ben chiari “obiettivi di sostenibilità”.

Il cerchio si chiude come nei progetti di Davos di un decennio fa: ovvero “per il bene del pianeta occorre concentrare in poche mani le ricchezze”. Così BlackRock e Vanguard, tramite le loro aziende alimentari, stanno acquistando tutti i marchi europei: operano tramite Nestlé, PepsiCo, General Mills, Kellogg’s, Associated British Foods, Mondel’z, Mars, Danone, Unilever e Coca-Cola. Sono loro le aziende che acquisiscono pastifici e aziende olearie e vitivinicole italiane a prezzi stracciatissimi. Obiettivo? Il controllo di tutti i terreni coltivabili, dei semi e delle produzioni vegetali ed animali. Per raggiungerlo, i vari Draghi iniettano riforme che rendono improduttive le proprietà agricole a causa di regolamenti eccessivi. Quindi mettono i dati dei proprietari in mano alle multinazionali: l’algoritmo Alladin di BlackRock entra liberamente negli investimenti e nel fisco degli italiani, come nella loro situazione catastale. L’inflazione e le strette al credito fanno il resto, in buona compagnia d’un fisco e d’una burocrazia nemica delle piccole imprese.

Larry Fink (Ceo di BlackRock) ha detto a Davos che “è ora di forzare il comportamento delle persone a cambiare. E per farlo necessita che i grandi gruppi prendano il controllo globale dell’agricoltura”. Fink ha già sperimentato l’influenza di BlackRock sull’agricoltura del Midwest, usando la Union Pacific come vettore per ampliare o ridurre il trasporto di beni essenziali: un progetto per aver ben chiare le risposte sociali alle restrizioni sull’agricoltura americana come sui consumatori. Analisi che serve per capire, planetariamente, le reazioni umane ai super-prezzi come allo scarso approvvigionamento alimentare: alla sperimentazione hanno collaborato circa trenta aziende controllate da BlackRok e Vanguard.

Nel gioco entra anche Bill Gates che, da maggior azionista della Canadian National Railway (Cn), sta orientando sia il mercato dei fertilizzanti che delle produzioni agricole. Bill Gates e Larry Fink stanno di fatto acquistando tutta la proprietà agricola del Nord America, dagli Usa al Canada e durante la pandemia hanno iniziato a rilevare aziende agricole anche in Europa.

BlackRock e Vanguard (multinazionali finanziarie) controllano insieme il capitale di AppHarvest: quest’ultima è l’azienda agricola del Kentucky che sviluppa 2,76 milioni di metri quadrati di serre, il più grande impianto al mondo, il monopolista mondiale del pomodoro venduto dalle catene Kroger, Meijer e Walmart. Obiettivo? Controllare e sottomettere anche il mercato mediterraneo del pomodoro, limitando la politica italiana in questa produzione.

BlackRock, con più di ventimila miliardi di dollari di investimenti, guida planetariamente il progetto “socialmente responsabili”, che di fatto significa far dichiarare non a norma tutto ciò che sfugge al controllo di Larry Fink. BlackRock, Microsoft e Vanguard hanno trovato l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) come sodale in questa offensiva alla libertà di produzione. Infatti, l’Oms, che si sta impadronendo dell’assistenza sanitaria dei singoli stati grazie al nuovo “trattato sulle pandemie”, sostiene presso l’Onu che il controllo delle produzioni agricole in poche mani ultraspecializzate permetterebbe un riscontro ottimale della salute umana.

Con il nuovo catasto agricolo (e anche urbano) disponibile in rete, i gruppi immobiliari che agiscono per BlackRock e Bill Gates riceveranno le direttive di Alladin su dove e come investire. Avvicineranno agricoltori e piccoli proprietari, spiegheranno loro che è meglio svendere per pochi soldi, perché tanto i terreni verranno prima o poi espropriati. E che per il contadino produrre è ormai impossibile o fuori legge. L’America tutto questo lo ha già vissuto in varie tornate. John Steinbeck ci raccontava in Furore come il grande capitale espropriava la terra ai contadini durante e dopo la Grande depressione: piccoli proprietari cacciati dallo stesso Midwest dove BlackRock, Microsoft e Vanguard stanno oggi conducendo le loro sperimentazioni agricole. Ora ci chiediamo come un Governo ispirato da un conflitto d’interessi, per ovvi legami del premier con la finanza internazionale, possa aver convinto i parlamentari ad approvare questo nuovo catasto agricolo. Non ci meraviglierebbe che qualche buontempone di parlamentare (il Gianfranco Librandi di turno) possa ora sostenere in tivù che “gli italiani non vogliono più zappare”.


di Ruggiero Capone