Gas, Giovannini: “Fermeremo gli speculatori”

lunedì 20 giugno 2022


Secondo Enrico Giovannini è necessario “fissare un tetto al prezzo del gas”. In un’intervista al Messaggero, il titolare del dicastero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili sostiene che i ministeri competenti “stanno già valutando eventuali comportamenti speculativi sul fronte dei prezzi, ma a mio parere l’unica strada percorribile per frenare gli aumenti è quella indicata dal premier, ovvero fissare un tetto al prezzo del gas. In questo modo si eviterebbero fluttuazioni speculative e si darebbe un segnale chiaro al mercato”.

Questo governo continuerà a sostenere “imprese e famiglie, in particolare chi è più in difficoltà. Le decisioni sul prelievo a carico degli extraprofitti del resto vanno in questa direzione, così come il taglio delle accise. Valuteremo a breve se occorrerà intervenire ancora” spiega. Per il ministro solo una pace duratura in Ucraina, “e la diplomazia italiana è al lavoro per raggiungere al più presto questo obiettivo, può fermare l’incertezza, riportare la calma sui mercati ed evitare fiammate speculative”.

Gli uffici “dei vari ministeri stanno lavorando” così come “stiamo studiando altri sostegni”, sottolinea. Per quanto riguarda le riforme, “il decreto legge Semplificazioni dell’anno scorso, il decreto Infrastrutture e mobilità di settembre, la legge di Bilancio e l’ultimo decreto approvato nei giorni scorsi hanno cambiato, in poco più di un anno, il quadro degli investimenti infrastrutturali del Paese e realizzato varie riforme del Pnrr in anticipo sui tempi concordati con l’Ue”.

I fatti “e il rispetto delle scadenze dimostrano la serietà della nostra azione”. Con la legge di bilancio 2022 che assegna 36 miliardi di investimenti da realizzare più i 61 miliardi del Pnrr, “ci sono i fondi per le metropolitane, le nuove tratte di Alta velocità sul versante Adriatico, lo sviluppo della rete ferroviaria regionale, specialmente al Sud, rinnovare i treni dei pendolari e gli autobus, migliorare le interconnessioni con porti, aeroporti e centri logistici. I decreti attuativi sono già stati firmati. Abbiamo poi stanziato 10 miliardi per fronteggiare il caro materiali e consentire la pubblicazione dei bandi di gara per le opere Pnrr, cosa che sta accadendo in queste settimane”.

Intanto, il ministro tedesco dell’Economia e del Clima Robert Habeck a Zdf heute journal fa riferimento all’emergenza gas. “Il fatto è – sostiene – che si tratta di una sorta di braccio di ferro, con Vladimir Putin che ha il braccio più lungo. Ma questo non significa che non si possa avere il braccio più forte esercitando la forza”. Per Habeck, “la situazione tesa e i prezzi elevati sono una diretta conseguenza della guerra di Putin contro l’Ucraina. Non c’è errore. La strategia di Putin serve per turbarci, aumentare i prezzi e dividerci. Non lo permetteremo. Ci difendiamo in modo risoluto, preciso e ponderato”. Domani si riunisce il comitato di sicurezza per il livello di allarme sul gas. Intanto, apertura in forte rialzo per il gas naturale sulla piazza di Amsterdam. I contratti futures sul mese di luglio salgono del 7,45 per cento a 126,5 euro al MWh.


di Duilio Vivanti