Un’imposta di dubbia costituzionalità sugli extraprofitti

martedì 22 marzo 2022


Nel recente decreto Energia varato dal Governo è prevista una tassa sui cosiddetti “extraprofitti” delle aziende del settore. Ma, come dimostra Dario Stevanato nel Focus Ibl “Extraprofitti: una tassa ingiusta, inutile e dannosa”, tale provvedimento presenta molti elementi di criticità. Prima di tutto, come illustra Stevanato, trattandosi “non già di una addizionale o maggiorazione dell’aliquota Ires, bensì di un nuovo tributo dal carattere ibrido, sul valore aggiunto, istituito con decreto legge”, viene violato l’articolo 4 dello Statuto dei diritti del contribuente, che vieta l’istituzione di nuovi tributi con decreto-legge. Ma ad essere violati potrebbero essere anche alcuni articoli della Costituzione (articoli 3 e 53), poiché, continua Stevanato, va verificato il “profilo di coerenza tra gli obiettivi e scopi del prelievo straordinario e la struttura dell’imposta, che deve essere coerente rispetto alla sua ratio giustificatrice”.

Nel paper, Stevanato individua anche altri elementi di criticità, che lasciano presagire un percorso accidentato per il prelievo “ibrido” in questione, concludendo che “forse una prospettiva per salvare il prelievo straordinario dalle più gravi censure di costituzionalità sopra prospettate potrebbe fondarsi sulla sua natura eccezionale e temporanea, profili cui la Corte costituzionale ha talvolta attribuito rilevanza proprio nell’ottica di un salvataggio, ma non si può oggi dire se ciò sarà sufficiente: come recentemente precisato proprio dai giudici costituzionali, di per sé... la temporaneità dell’imposizione non costituisce un argomento sufficiente a fornire giustificazione a un’imposta, che potrebbe comunque risultare disarticolata dai principi costituzionali (sentenze, n. 288/2019; n. 262/2020)”.


di Istituto Bruno Leoni