Sangalli: “Servono ristori per le imprese”

giovedì 17 marzo 2022


È necessario avere ristoriurgenti” per le imprese (“non dimentichiamolo mai, spesso già duramente provate dalla pandemia”) che sono state colpite dal caro-energia. È di questo avviso Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, che in una intervista a La Stampa ha spiegato: “Oltre a frenare il caro-energia, c’è bisogno di una risposta immediata attraverso nuovi aiuti di Stato raccordati con la Unione europea. Aiuti in ogni settore economico colpito dalla crisi e che consentano compensazioni anche degli extra-costi determinati dal caro-carburanti e aiuti anche in materia di garanzie per l’accesso al credito e moratorie dei prestiti bancari. Poi, più in generale, in campo energetico sono necessarie diversificazione e sicurezza della provvista energetica del Paese, puntando all’indipendenza dalle forniture russe. E occorre una riforma organica della fiscalità per abbattere o ridurre il più possibile il peso di oneri generali di sistema, Iva e accise, che tra l’altro sono le più alte d’Europa”.

Credito d’imposta per indennizzare le imprese più colpite

In concreto, Sangalli ha notato: “Nell’immediato proponiamo un credito d’imposta per indennizzare le imprese più fortemente colpite, anche nel terziario, dal caro bollette. Penso in particolare alla filiera del turismo, ai pubblici esercizi, al commercio alimentare, al settore dei trasporti e della logistica e, più in generale, alle superfici di vendita e dei servizi caratterizzate da forte incidenza dei consumi di energia”. E sul caro-gasolio ha osservato: “Serve un credito d’imposta per compensare l’aumento del prezzo industriale del gasolio, che tanto colpisce l’autotrasporto. Ma anche l’Iva al cinque per cento per il metano per autotrazione e sterilizzazione dell’Iva sugli incrementi dei carburanti”.

Il piano per l’indipendenza dalla Russia

Sempre il presidente Carlo Sangalli, a margine dell’inaugurazione della sede direzionale di Confcommercio Marche, ha puntualizzato: “Tre emergenze, la pandemia, l’inflazione e ora la guerra, rendono questo momento difficile e delicato. Bisogna subito reagire, serve un piano strategico che punti all’indipendenza delle forniture russe”. In che modo? Mettendo in campo “una riforma organica della fiscalità energetica per ridurre il peso di oneri sociali di sistema, per ridurre l’Iva e le accise”.


di Brigida Baracchi