Nuovo testo unico su Banche e Credito

martedì 1 febbraio 2022


La Politica cede il passo all’economia

Il sistema bancario disegnato dal nuovo Testo Unico sulle banche e creditoDecreto legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 –  presenta solo poche modiche, nella forma, per gli organi di vertice che erano presenti nella vecchia legislazione (Cicr – Ministero dell’Economia e Finanza – Banca d’Italia – Governatore) ma ribalta i principi che avevano lungamente caratterizzato il campo del credito bancario: specializzazione, pluralismo istituzionale e separatezza tra banche e imprese. Le banche autorizzate dalla Banca d’Italia all’esercizio del credito e alla raccolta del risparmio sono oggi tutte simili in quanto possono operare in tutti i settori del credito a breve, medio e lungo termine (banca universale) e nell’erogazione dei servizi complementari e collaterali. Il nuovo Testo Unico ha superato i vecchi concetti legati alla funzione di pubblico interesse dell’attività creditizia e della proprietà pubblica della maggior parte delle banche. La nuova legislazione favorisce la creazione di un clima competitivo nel sistema bancario, disegnando un ordinamento fondato sull’imprenditorialità e sul libero mercato. Nella sostanza, le funzioni delle autorità creditizie (Cicr – Ministero dell’Economia e Finanza – Banca d’Italia – Governatore) sono significativamente mutate.

Al Cicr Comitato interministeriale per il credito e il risparmio –  la vecchia normativa assegnava l’alta vigilanza che si concretizzava nell’indirizzo politico sul sistema creditizio. Il Ministero del Tesoro (oggi Ministero dell’Economia e delle Finanze) aveva il potere di attuare le decisioni politiche del Cicr e La Banca D’Italia – banca delle banche – svolgeva la funzione di vigilanza e soprattutto quella di creditore di ultima istanza. Il Governatore era nominato a vita. Nella attuale normativa , Il Titolo I – “Autorità creditizie” del Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385, ha stabilito che tutte le notizie le informazioni e i dati in possesso della Banca d’Italia, in ragione della sua attività di vigilanza, siano coperti da segreto d’ufficio anche nei confronti delle pubbliche amministrazioni; contro i provvedimenti adottati dalla Banca d’Italia nell’esercizio dei poteri di vigilanza e ammesso reclamo al Cicr. Si è passati dal primato della politica (alta vigilanza sul credito ed indirizzo politico) a quello dell’economia che prevale sulla prima ed anzi ne influenza le decisioni.


di Antonio Giuseppe Di Natale