giovedì 13 gennaio 2022
“La ripresa dell’economia prosegue nell’area dell’euro. La crescita è in via di moderazione, ma nel corso di quest’anno dovrebbe tornare a segnare un vigoroso recupero”. Così il bollettino della Banca centrale europea (Bce) dove è registrato come il protrarsi della ripresa economica sarà spinto da una importante domanda interna.
Miglioramenti del mercato del lavoro
“Il mercato del lavoro sta registrando miglioramenti, con l’aumento del numero di occupati e la diminuzione dei beneficiari delle misure di integrazione salariale – è riportato nel bollettino – ciò sorregge la prospettiva di un incremento dei redditi e dei consumi delle famiglie che saranno sospinti anche dai risparmi accumulati durante la pandemia. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno – è scritto – l’attività economica ha moderato il suo passo ed è probabile che tale crescita più lenta prosegua nella parte iniziale dell'anno corrente. Al momento ci si attende che il prodotto superi il livello precedente la pandemia nel primo trimestre del 2022. Per far fronte all’attuale ondata della pandemia, alcuni Paesi dell’area dell’euro hanno reintrodotto misure di contenimento più stringenti. Ciò potrebbe ritardare la ripresa, soprattutto nei settori dei viaggi, del turismo, della ricettività e dell’intrattenimento”.
Inflazione oltre il 2 per cento
Dalla Bce hanno aggiunto: “A novembre l’inflazione è ulteriormente salita al 4,9 per cento e rimarrà oltre il 2 per cento per la maggior parte del 2022. L’inflazione dovrebbe rimanere su livelli elevati nel breve periodo, ma ridursi nel corso dell'anno”. Un rialzo che risente del rincaro di carburante, gas ed elettricità.
La produzione industriale secondo l’Istat
A novembre 2021 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell’1,9 per cento rispetto a ottobre. Nella media del trimestre settembre-novembre il livello della produzione cresce dello 0,6 per cento rispetto al trimestre precedente.
Indice destagionalizzato
L’indice destagionalizzato mensile, ha segnalato l’Istat, “mostra aumenti congiunturali in tutti i raggruppamenti principali di industrie, con variazioni positive per l’energia (+4,6 per cento), i beni strumentali (+2 per cento), i beni di consumo (+1,7 per cento) e i beni intermedi (+0,8 per cento)”.
Corretto per gli effetti di calendario, hanno puntualizzato dall’Istituto nazionale di statistica, “a novembre 2021 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 6,3 per cento (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 come a novembre 2020). Incrementi tendenziali rilevanti caratterizzano l’energia (+12,4 per cento) e i beni di consumo (+9,4 per cento); più contenuta è la crescita per i beni intermedi (+4,3 per cento) e i beni strumentali (+3,8 per cento)”.
Incrementi tendenziali
“I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori – ha commentato l’Istat – sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+25,1 per cento), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+13,3 per cento) e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+11,6 per cento). Flessioni tendenziali si registrano solo nelle attività estrattive (-11 per cento), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-9,3 per cento) e nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (-1,8 per cento)”.
di Alessandro Buchwald