Forte calo per il mercato auto in Europa

mercoledì 17 febbraio 2021


Il mercato europeo dell’auto inizia il 2021 con un segno negativo. A gennaio nell’Unione europea, nei Paesi Efta e nel Regno Unito sono state immatricolate 842.835 auto, il 25,7 per cento in meno dello stesso mese del 2020.

La contrazione, secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei dell’auto, interessa tutti i mercati nazionali dell’area tranne Svezia e Norvegia, con i cinque maggiori che registrano cali fra il 51,5% della Spagna e il 5,8% della Francia. La Germania chiude il mese con un -31,1%, mentre l’Italia contiene i danni con una flessione del 14%. Continuano a pesare le restrizioni messe in campo dai governi per far fronte all’epidemia, ma influisce anche il giorno lavorativo in meno in molti Paesi. Il gruppo Stellantis ha immatricolato 178.565 vetture, il 27,4% in meno dello stesso mese del 2020 quando ancora non c’era stata la fusione tra Fca e Psa. La quota è pari al 21,2% a fronte del 21,7% di gennaio dell’anno scorso.

Tutti i brand sono in calo: dal -46,7% di Alfa Romeo al -14% di Jeep. Registrano pesanti flessioni anche le altre case automobilistiche: -28,1% il gruppo Volkswagen, -22,9% il gruppo Renault, -20,2% Toyota. Il calo è del 26,2% per Ford che annuncia una rivoluzione verde. La casa automobilistica americana venderà solo auto elettriche in Europa e in Gran Bretagna entro il 2030: tutte le auto avranno l’opzione elettrica o ibrida entro il 2026, ed entro la fine del decennio le vetture vendute nel Vecchio Continente saranno elettriche. Ford è impegnata a investire 22 miliardi di dollari a livello globale per la tecnologia elettrica entro il 2025.

“La situazione del mercato dell’auto resta critica in tutto il mondo e anche nell’Europa Occidentale. In questa area, tuttavia, il crollo delle immatricolazioni e le forti incentivazioni all’acquisto di auto a emissioni zero o molto contenute dà la sensazione di una avanzata delle auto verdi, ma le quote di mercato conquistate in questa fase sono destinate a ridimensionarsi quando le immatricolazioni torneranno ai normali livelli. Per l’Italia il Recovery Fund può essere un’opportunità per rilanciare la transizione ecologica anche nella mobilità, ma occorre la volontà politica di puntare anche sull’auto” commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.

“La crisi di mercato che stiamo attraversando offre l’occasione di voltare pagina e di riavviare la necessaria ripresa economica all’insegna dell’economia verde”, afferma Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere.

“L’anno da poco iniziato – osserva Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia – non sarà sicuramente facile. La freccia più importante che l’Europa ha al suo arco è ovviamente il Recovery Plan, per il quale auspichiamo che le proposte dei singoli Paesi, in primis l’Italia, ora che anche per il nostro Paese si prospetta una fase di maggiore stabilità, diano il giusto spazio all’industria automotive”.


di Redazione