sabato 19 dicembre 2020
La pandemia sanitaria ha mutato gli scenari commerciali per la promozione delle eccellenze enogastronomiche e le abitudini di consumo dei cittadini. Le sfide della sostenibilità sottolineano l’urgente necessità di approcci innovativi per riprogrammare le abitudini dei consumatori in rapporto alle eccellenze legate all’agroalimentare, al fine di liberare il loro pieno potenziale per offrire benefici economici, ambientali e sociali, affrontando al contempo gli squilibri di potere tra agricoltori e altri operatori. La necessità di migliorare e innovare la food value chain risponde a una volontà politica dell’Unione Europea a supporto dello sviluppo rurale. I vantaggi di progetti innovativi legati al settore agroalimentare spesso vanno oltre a quelli strettamente connessi agli attori della filiera come nel caso di una food value chain tra produttori agricoli e il settore Horeca (Hotellerie-restaurant-café). Tali esternalità positive si propagano anche al settore del turismo di cui la ristorazione è un servizio essenziale.
Nell’ambito dell’economia digitale il fenomeno delle aziende digitali o piattaforme online si sta delineando come una delle innovazioni di business più importanti nel 2020. L’innovazione digitale entra nella filiera agrifood con soluzioni che aumentano la competitività dell’intero settore e migliorano qualità e tracciabilità del made in Italy alimentare. Grande risorsa in tal senso le piattaforme, sempre più numerose a livello europeo, che stanno lavorando per costituirsi quali sistemi universali di scambio dati e commercio. La disparità tra domanda e offerta è spesso dovuta alle difficoltà dei piccoli produttori italiani nel farsi scoprire all’estero. In tutto il mondo, ristoranti, catene di supermercati e food shop sono alla ricerca costante di prodotti italiani autentici, riconosciuti a livello internazionale per la loro qualità, ma non riescono a sviluppare un contatto con i singoli produttori. Lo sviluppo di servizi digitali mirati, come ad esempio la realizzazione di foto, video, fiere digitali e promozione a 360 gradi dei prodotti, e le opportunità da remoto di poter svolgere b2b (business to business) con partner selezionati permette di aiutare le aziende food italiane a raggiungere l’obiettivo della promozione all’estero. Un modello di business da studiare è quello messo a punto da Coop Italian Food, realtà nata nell’ambito del sistema Coop, che esporta i prodotti alimentari italiani attraverso la collaborazione con catene estere. La scelta di vendere tramite marketplace può essere una modalità che riduce gli investimenti di avvio e che consente di accedere rapidamente a un set ampio di servizi amministrativi, logistici, promozionali e di marketing. I marketplace hanno modelli di business anche molto diversi tra loro e ogni singolo marketplace deve essere valutato in relazione alle sue caratteristiche e al contesto geografico specifico ove si vuole sviluppare l’azione di vendita. In molte circostanze le aziende si avvicinano a un nuovo mercato vendendo i propri prodotti su uno o più marketplace per poi affiancarli o sostituirli con un proprio sito diretto. Tale scelta è guidata anche da elementi quali i margini dell’impresa sui prodotti venduti e i volumi raggiunti nel Paese.
Le aziende preferiscono mantenere in un Paese più canali di vendita attivi, specializzandoli per prodotto o per tipologia di uso. Ad esempio, il sito diretto dell’azienda avrà a catalogo l’intera gamma dei prodotti in vendita online, mentre in alcuni marketplace o negozi online saranno presenti solo alcuni prodotti. Nell’e-commerce è necessario prevedere un budget di marketing senza il quale le vendite non potranno iniziare: le spese di marketing sostituiscono tutti i costi commerciali tradizionali degli altri canali e hanno solitamente un’incidenza sul fatturato molto rilevante. Alcuni strumenti di marketing possono essere gestiti direttamente dall’azienda per i mercati europei e americani, come ad esempio quelli per aumentare la visibilità all’interno dei marketplace, l’e-mail marketing o anche l’acquisto di keyword sui motori di ricerca. La ricerca dei partner e della piattaforma è la prima attività da avviare e qualora si intenda usare un marketplace, la prima attività sarà provvedere all’iscrizione e all’attivazione di un account. In molti dei principali marketplace sono disponibili, dopo aver effettuato l’attivazione, diversi materiali informativi e formativi sull’uso del marketplace stesso. Tuttavia, per sostenere al meglio tale attività è consigliato rivolgersi ad esperti settoriali in promozione digitale dell’export. La nascita di società e consulenti che permettono di sviluppare contemporaneamente azioni di export, promozione digitale e comunicazione rende la vita delle aziende pronte ai nuovi strumenti innovativi di promozione sui circuiti internazionali di vendita e per i mercati esteri.
di Domenico Letizia