“Equilibri di potenza”: Grece Italia analizza lo scacchiere mondiale

mercoledì 16 dicembre 2020


Il Grece Italia, Groupement de recherche et d’etudes pour la civilisation européenne, ha chiuso i lavori dell’anno in corso con una conferenza sulla geopolitica dal titolo “Equilibri di Potenza. Bipolarismo e multipolarismo: il nuovo scacchiere mondiale”. La conferenza è stata trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook del Gruppo di Ricerca e Studi, giovedì 10 dicembre alle 21. Una conferenza che ha visto alternarsi relatori d’eccezione, quali sono il professor Marcelo Gullo, politologo, accademico e saggista argentino, Pierluigi Fagan, studioso, filosofo e saggista, Daniele Lazzeri, chairman del think tank “Il Nodo di Gordio”, Andrea Virga del Grece Italia, responsabile Sezione Storia, coadiuvati da Francesco Marotta, Responsabile per l’Italia del Grece.

Durante la conferenza, analizzando il focus principale sulla situazione geopolitica e delle coordinate geografiche del mondo d’oggi, i relatori hanno ampiamente discusso sul dispiegamento delle grandi potenze, dei “Grandi Spazi” mondiali, del mondo in cui viviamo. Un requisito fondamentale, viste le terribili turbolenze che stiamo attraversando e la quasi incapacità di mettere a fuoco ciò che accade, discernere dalla narrazione di un certo specialismo indiscriminato, percorrendo sentieri e strade tortuosi e spesso male interpretati. Per comprendere, dove il mondo così come lo conosciamo è diretto, senza adottare una posizione meramente valutativa, peggio ancora superficiale, che servirebbe a poco se non a nulla.

Nel Terzo Millennio in cui si affacciano i “Grandi Spazi” di schmittiana memoria, la probabile fine dell’unilateralismo statunitense (ancora tutto da dimostrare), del bipolarismo Usa-Cina, del contesto europeo e del multipolarismo dei poli continentali che assume sempre più consistenza ma con una certa lentezza, bisogna però avere un occhio di riguardo su quelle vitalità regionali e locali in piccola scala, sui cortocircuiti che non possono sorreggere da soli un mondo spartito dalle multinazionali e dall’evidente incapacità degli stati di porre un argine alla deriva globale, sempre più lontani dai loro cittadini. Ma soprattutto, leggendo ciò che accade dentro e fuori dal nostro contesto, con occhi sgombri. In un mondo dove pare essere di primaria importanza la competizione, precisamente il sistema della competitività, la corsa alla robotica delle ciberpotenze ed i vari programmi ad hoc (esempi in tal senso giungono dal “Cyber Command” Usa), dalla potenza cibernetica russa alla cyber intelligence cinese, dalla rinnovata corsa al cyber all’Artificial Intelligence. Discorrendo anche della corsa al cielo, agli strumenti extra-terrestri della guerra silenziosa dei satelliti, delle sonde e dei razzi. Una questione che riguarda direttamente pure l’Europa e, l’Italia in particolare, visto che siamo ormai giunti alla fine di un sovvertimento antropologico del senso di tre dei quattro elementi della natura, specificatamente la terra, l’acqua e l’aria, quest’ultima intesa come Cosmo. Il professor Marcelo Gullo ha illustrato la situazione del Centro-Sud America, il suo pensiero sulla fine o meno dell’unipolarismo americano, dell’intensificazione del bipolarismo Usa-Cina e della condensazione di un mondo multipolare ed il ruolo del Centro-Sud America in un prossimo avvenire.

Pierluigi Fagan invece, si è addentrato nelle dinamiche che riguardano gli Stati Uniti alla fine dell’era Trump, in quelle del contraltare all’egemonia americana rappresentato dalla Cina, del ruolo dell’Europa e della Unione europea, nelle dinamiche che riguardano la politica estera Usa, in campo internazionale ed interno, discorrendo dei nuovi assetti terrestri dove prendono sempre più piede i vari programmi di cibernetica e robotica, la corsa al Cyber e all’Artificial Intelligence. Daniele Lazzeri, de Il Nodo di Gordio, ha trattato le tematiche inerenti al Mediterraneo, alla scena geo-politica e geo-economica, con un focus sulla situazione in Libia in stretta correlazione con quella italiana e sul ruolo che ci siamo ritagliati in campo estero, visto le trasformazioni in corso. Senza dimenticare gli attriti Usa-Russia, l’accordo di pace tra Israele-Emirati Arabi-Bahrein a guida americana (una provocazione in chiave anti-iraniana?) ed il ruolo che gioca o potrebbe giocare l’Europa, in special modo al termine del XIII Forum Economico Eurasiatico di Verona dove si è parlato di tutto, tranne che di un qualcosa che si discosti in toto dalla deriva dell’estensione globale della legge di mercato.

Andrea Virga, Responsabile sezione Storia del Grece Italia, ha esaminato il “vestito d’idee” cinese, della superpotenza che ha vissuto un’ascesa politica, economica e geo-strategica atta a primeggiare nello scacchiere mondiale, delineando le coordinate della geografica asiatica per ciò che sono, con ampi cenni storici sull’intendere la “geopolitica” e l’importanza della “geografia” per la “Grande Muraglia”; facendo un confronto con l’Occidente che ha una visone molto differente da quella cinese. Retaggio di una mentalità, sedimentatasi a partire dal XVIII secolo che coincide con la nascita del movimento politico, sociale, culturale e filosofico dei Lumi, ma ancor prima in Inghilterra con la nascita dei trading post, fondati alla fine del XVI secolo e l’inizio del XVIII secolo. Chiudendo il suo intervento sulla necessità di riequilibrare una “Via della Seta” al momento totalmente disequilibrata, spiegando quali siano le concause che hanno portato a questo sbilanciamento che coinvolge sì l’Europa ma in particolare l’Italia, innescando non solo con la Cina un meccanismo che possiamo definire di dipendenza. In ultima battuta, ponendo l’attenzione su come possiamo svincolarci da tutto ciò e tessere rapporti duraturi ma con prerogative diverse da quelle attuali.

Presto, dopo le festività, il Gruppo di ricerca e studi per la Civiltà europea italiano darà il via ad una serie di conferenze, seminari e convegni fisici, compatibilmente con la situazione attuale. La scelta per ora è quella di alternare l’uso degli strumenti informatici e, sperando il più presto possibile, riuscire a portare a termine gli appuntamenti di persona già calendarizzati per l’anno prossimo. Dialogando direttamente con gli ospiti ed il pubblico sugli argomenti, le tematiche e le discipline, che più stanno al cuore del Grece Italia. L’inizio dei lavori del 2021 è previsto dopo la pausa dell’ultimo dell’anno.

(*) Tratto da Il Nodo di Gordio


di Redazione