Irpef: addizionali da record a Roma

martedì 8 dicembre 2020


Si sono accumulate negli anni, sono variate, sono cresciute: il gettito delle addizionali Irpef regionali e comunali è lievitato aumentando del 52 per cento in un decennio fino ad arrivare nel 2018 ad un onere medio soggetto per chi è soggetto a questo tributo aggiuntivo di 568 euro annui contro i 367 del 2009. Complessivamente, sempre nel 2018, l’incasso ha raggiunto i 17,3 miliardi di euro, pari al 10,6% dell’intera torta Irpef contro il 7,7 per cento del 2009. Le addizionali riguardano 30 milioni di contribuenti, tre quarti del totale. Rere – fdf

È quanto emerge da un’analisi del network Elexia realizzata su dati Mef, anno di imposta 2018, che ha calcolato la media riferendosi ai soli contribuenti soggetti alle addizionali. Il record spetta a Roma e Lazio. Considerando la combinazione delle due addizionali, comunale e regionale, Roma ha il record fra i capoluoghi di regione. Nella Capitale l’onere pro-capite per chi è soggetto alle due imposte è stato nel 2018 di ben 1.027 euro annui, circa il doppio della media nazionale. Seguono Milano (900), Torino (852) e Bologna (776). Sopra la media anche Napoli, Campobasso, Catanzaro, Genova, palermo, L’Aquila, Ancona, Bari, Perugia e Cagliari; sotto: Potenza, Venezia, Trieste. In coda Bolzano, con appena 108 euro, Trento (298), Aosta (405) e Firenze (504).

“Il risultato medio risulterebbe più basso – avverte la ricerca Elexia – considerando l’intera popolazione di contribuenti; ma così non rifletterebbe il peso reale delle addizionali, che va riferito a chi effettivamente le paga”.

“Le addizionali sono state introdotte alla fine degli anni Novanta per avviare l’autonomia finanziaria degli enti locali”, osserva Alberto Di Fresco, partner di Elexia, “ma nel tempo si sono trasformate per i contribuenti in un aggravio sempre più pesante, specie per i redditi medio-alti”, visto che Regioni e Comuni hanno via via aumentato le aliquote delle addizionali, senza che nel contempo ci fosse alcuna riduzione dell’Irpef destinata allo Stato. Per quanto riguarda le Regioni e le due province autonome, il ventaglio delle aliquote è ampia.

Al top troviamo il Lazio che ha una forbice che parte da 1,73% e arriva al 3,33% sui redditi più elevati, temperato però con una serie di riduzioni ed esenzioni per le fasce a basso reddito e i figli. Il Piemonte ha una forbice che va dall’1,62% al 3,33%, anche in questo caso con sconti ed esenzioni. In altri casi, come Sicilia e Veneto, l’aliquota è unica all’1,23% (sempre con riduzioni e sconti). La Valle D’Aosta parte da 0 e arriva all’1,23%. Sicilia e Valle d’Aosta hanno ridotto le aliquote nel 2020, in controtendenza con le altre Regioni.


di Redazione