Come tutelare il risparmio: la lettera a Mattarella

lunedì 2 novembre 2020


“Ci rivolgiamo a lei, non solo come studiosi ma soprattutto come cittadini, nella speranza di potere condividere, nella “Giornata mondiale del risparmio”, a seguito del suo toccante discorso al Paese, una riflessione sull’implementazione di uno studio sulla tutela del risparmio, da noi svolto, mesi addietro (successivamente rimesso alla Camera dei Deputati), finalizzato a venire incontro a quelle che sono ormai divenute esigenze urgenti per salvaguardare il presente e, soprattutto, il futuro della nostra società”.

È iniziata così la lettera – inviata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – scritta dal professor Enea Franza (dirigente Consob), il dottor Davide Cavallaro (funzionario Agenzia delle Entrate) e l’avvocato Francesco Savasta (funzionario presso la Consob).

Il risparmio, la cui tutela è al centro del lavoro da noi svolto, ha una funzione molto importante in quanto, nella sua natura multidimensionale, racchiude dentro di sé anche l’enorme valore della stabilità del sistema economico-finanziario italiano. Alto compito dello Stato è quello di proteggere il valore del risparmio e nel contempo favorire gli investimenti nel tessuto produttivo (articolo 47, comma 1 e 2 della Costituzione). I noti dettati costituzionali – si legge nella missiva – chiari nella loro formulazione, si prestano a diverse letture, in relazione all’evoluzione dei tempi, racchiudono una certa pretesa di onnicomprensività che ruota attorno all’alto valore del risparmio. La norma costituzionale, al comma I, nelle parole “incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme” fissa un principio che deve essere rispettato negli indirizzi e nelle scelte politiche, nonché un parametro per sottoporre a valutazione le azioni intraprese o da intraprendere. Il risparmio dei consociati è inoltre costituzionalmente costruito dentro un rapporto che, nel raffronto tra cittadini ed esigenze pubblicistiche dello Stato, ricerca nella realizzazione del bene individuale, nelle sue garanzie e libertà, il senso del bene comune. Le disposizioni costituzionali, lette in combinato disposto, sono essenziali sia da un punto di vista programmatico che precettivo. La nostra Comunità le considera un pilastro della nostra vita (sia per la nostra storia che per il nostro vissuto)”.

Gli indici di Borsa, come noto, “hanno già segnalato un evidente impatto del Covid-19 sul portafoglio dei cittadini, che vedono una notevole “minusvalenza” sui soldi accantonati e investiti in varie forme, in società quotate che rappresentano il tessuto produttivo italiano. Al momento la situazione di sofferenza dei risparmi va ben oltre i confini dell’alea (insita od ogni investimento di natura finanziaria) e di ciò che si ritiene a buon diritto possa costituire la prevedibilità o prevenibilità degli eventi. Lo studio (in narrativa) ha inteso e intende dar voce proprio alle “misure urgenti”, alle quali lei si riferiva, e, nel contempo, vorrebbe contribuire a ingenerare quel necessario clima di fiducia funzionale ad una auspicabile rapida ripresa degli investimenti. Ciò riteniamo sia possibile solo attraverso la salvaguardia del risparmio, essendo quest’ultimo e gli investimenti legati da un inscindibile binomio”.

Pertanto, proseguono nel loro ragionamento, “abbiamo provveduto ad analisi tecnico giuridica (finanziaria e tributaria) nata sin dall’origine con l’intento di farne confluire gli esiti direttamente in una bozza di intervento normativo, in materia di compensazione delle plusvalenze finanziarie. L’output finale, come accennato, si è andato concretamente a sostanziare in un disegno normativo finalizzato, in ultima istanza, a implementare gli obiettivi fissati in linea programmatica dall’articolo 47, comma 1 e 2 della Costituzione. Esso si va inoltre a iscrivere in un momento in cui si conclude una difficile settimana di educazione finanziaria che, pur vedendo l’impegno di molti studiosi e autorità, è stata contrassegnata da un clima di sfiducia negli investimenti finanziari verso il mercato dei capitali”.

“Lo stato in cui sembra versare la propensione verso gli investimenti e la fiducia in essi, senza interventi similari a quello da noi suggerito, si allontanerebbe da quelle che sarebbero gli intenti del condiviso progetto della Capital Markets Union perseguito dall’Unione europea – terminano – crediamo pertanto che, grazie ad un mirato intervento normativo (anche ad esito del nostro studio), si possa accendere una luce sul tema del risparmio e nutriamo la più viva speranza che nostre riflessioni possano fare breccia in tutte le forze politiche, a beneficio di tutta la collettività. Confidiamo, infine, che il nostro piccolo impegno possa essere gradito e financo di aiuto per ristabilire un clima di fiducia nel settore”.


di Redazione