I trusts testamentari del Liechtenstein vis a vis con i diritti umani inviolabili e le norme internazionali

venerdì 9 ottobre 2020


 

L’istituto del Trust proviene dalla tradizione giuridica e culturale anglosassone dove veniva utilizzato fin dagli albori o per la gestione patrimoniale e a seconda del tipo e della formazione del Trust per la trasmissione di un’eredità. Il Trust è costituito generalmente da un contratto tra il Settlor e il Trustee. A tal fine sono necessarie varie condizioni. Nel diritto inglese sono essenziali le cosiddette “tre certezze”. Deve essere chiaro che il Settlor vuole costituire un Trust. Deve essere chiaramente identificabile per quale scopo il Trust viene a essere costituito (gestione patrimoniale, strumento di successione) e deve essere chiaro quali beni vengono trasferiti al Trustee.

In breve: la volontà del Settlor deve essere chiaramente identificabile. Nel caso di un Trust Testamentario”, la formazione è stabilita nella volontà testamentaria del Settlor. Ciò significa che dopo la morte del Settlor, il testamento autorizza il Trustee a costituire il Trust. In questo caso, è imperativo che siano rispettate le condizioni per la costituzione del Trust e le disposizioni del diritto successorio dello Stato in cui il Settlor ha la sua residenza principale.

Il Principato del Liechtenstein ormai da diversi decenni costituisce una giurisdizione privilegiata per Trusts e fondazioni. Nel Principato del Liechtenstein, che conta poco più di 34mila residenti, operano circa 500 tra Trustees e Law Firms e tutto il suo sistema economico, in cui prosperano cinque/sei banche locali di livello internazionale, poggia su strutture di Trusts e fondazioni. Nel Liechtenstein, tuttavia, sembra possibile che si possa dar vita ad un Trust anche testamentario tramite l’utilizzo di un Trust già esistente messo a disposizione da un Trustee che gestisce il Trust già esistente da lui stesso costituito (dal Trustee). Questo ovviamente solleva domande: come dovrebbe essere riconoscibile in questo caso la chiara volontà del Settlor? Come vengono rispettate le norme del diritto successorio internazionale? Come viene assegnato, (se viene effettivamente assegnato), l’asse ereditario agli eredi?

Il sistema giuridico del Liechtenstein risponde a questa domanda a danno dei Settlors e dei suoi eredi (ed a vantaggio dei suoi numerosi Trustees, Law Firms e banche). Se dopo la morte del Settlor sorgono disaccordi tra i Trustees e gli eredi, la legge pone i Trustees in una posizione privilegiata, anche se agiscono contro la volontà del defunto.

E se agli eredi o ai beneficiari del Trusts viene resa giustizia, è possibile che il fondo del Trust sia stato nel frattempo svuotato. I Trustees possono usare “trucchetti” per dirottare il patrimonio del Trust in un nuovo Trust. In un articolo apparso sul giornale online Die Ostschweiz del 3 giugno 2020, tale procedimento, è stato descritto, in modo abbastanza appropriato, come “decantazione”. Se la stessa operazione fosse eseguita in qualunque altra parte del mondo da un operatore imprenditoriale o professionale, sarebbe qualificata nel migliore dei casi in conflitto di interessi.

Non funziona purtroppo così nel Principato del Liechtenstein! La Corte Suprema del Principato del Liechtenstein ha dichiarato in una sentenza che “non esiste già un conflitto di interessi se un professionista è membro del consiglio di amministrazione di diverse società”, ma solo se “il perseguimento dello scopo del veicolo giuridico non è più garantito con sufficiente certezza” (10 HG.2008.28). Ma chi decide cosa garantisce il perseguimento dello scopo della Trust o della fondazione? Idealmente dovrebbe essere l’atto costitutivo del Trust o della fondazione.

Ma se questo atto costitutivo viene redatto dagli stessi Trustees e presentato al Settlor solo per fargli trasferire il suo patrimonio o asse ereditario come viene stabilita e chi fissa realmente volontà testamentaria”? Peraltro il Trustee che dovrebbe essere sorvegliato sulla scorta dell’atto costitutivo di Trust è lui stesso che stabilisce l’ambito della sua sorveglianza, in quanto autore di tale atto costitutivo. I casi patologici ricorrenti nel Principato del Liechtenstein dimostrano quanto ciò sia devastante.

La mini riforma della legge sui Trustees, entrata in vigore nel luglio 2020, non sarà certamente sufficiente a porre fine alle usuali e ricorrenti pratiche illecite. Non c’è dubbio che per quanto riguarda i Trusts Testamentari e non solo quelli, l’ordinamento giuridico del Liechtenstein (insieme alle sue leggi, regole, prassi e giurisprudenza) viola sistematicamente i diritti umani inviolabili. La Corte di Strasburgo avrà molto da fare nei prossimi anni per dichiarare nulli, inesistenti e/o contrari all’ordine pubblico dello Stato di residenza dello sfortunato Settlor, molti Trust del Principato. Inoltre, va aggiunto che dal 2008 ad oggi nel Principato del Liechtenstein sono state denunciate decine e decine di episodi e casi criminali che vedono coinvolti Trustees e Law Firms locali che sono stati abilmente circoscritti ed attenuandone la ribalta internazionale. Obiettivo peraltro facilitato dal fatto che nel Principato del Liechtenstein il beneficiario di un Trust o di una fondazione non è garantito dal sistema giudiziario neanche con lo status di “parte civile” nei rarissimi processi penali che vengono celebrati.

La questione tuttavia non si esaurisce in questi episodi frequenti e sistematici, ma riguarda nel suo insieme la disciplina locale su Trusts e fondazioni, che con il tramonto, seppur parziale, del segreto bancario, rappresentano il core business su cui si fonda il sistema economico del Principato. La legislazione, ma soprattutto la prassi locale e la giurisprudenza in materia di Trusts e fondazioni, evidenziano sistematiche violazioni delle convenzioni e delle norme internazionali di diritto privato e di diritto successorio. Il Principato del Liechtenstein tramite Trusts e fondazioni estende la sua giurisdizione su cittadini esteri non residenti nel Principato che dovrebbero invece essere assoggettati alle proprie e vincolanti giurisdizioni, violandone le pertinenti norme successorie (imperative) e di fatto sottraendo enormi fortune ereditarie agli eredi dei fondatori di Trusts e fondazioni. Questi enormi patrimoni, praticamente sequestrati agli aventi diritto, fanno la fortuna delle banche e soprattutto dei Trustees e Law Firms del Principato, che spesso si lanciano anche in casi giudiziari del tutto artificiosi davanti alle Corti al solo fine di aumentare i loro già lauti onorari professionali ordinari.

Il tutto sembrerebbe avvenire nell’indifferenza di tutte le reali Autorità di controllo, forse consapevoli che il florido sistema economico locale si regge su tali pratiche illecite o illegali che vengono compiute non solo ai danni dei malcapitati beneficiari di Trusts e fondazioni o eredi del ricco sprovveduto di turno, ma ai danni del sistema produttivo internazionale che si vede privato di enormi risorse che potrebbero diversamente essere inserite ed investite nel circuito produttivo e creare ricchezza ed occupazione.

(*) In foto Bruno Capone, Fouding Partner Law Firm Lextray Luxembourg


di Bruno Capone (*)