La Bce alle banche, stop dividendi fino al 2021

mercoledì 29 luglio 2020


Gli azionisti delle banche dovranno aspettare almeno fino al 2021 prima di rivedere i dividendi.

La Banca centrale europea ha deciso di prorogare fino a gennaio lo stop, prorogando anche le misure d’emergenza che hanno consentito loro di attingere ai “cuscinetti” prudenziali di capitale e liquidità pur di erogare credito a un’economia soffocata dallo shock pandemico. Non solo: di fronte al rischio di una seconda ondata del virus, che le banche europee possono affrontare perché meglio capitalizzate che in passato, da una parte si invitano gli istituti di credito a una “estrema moderazione” sulla remunerazione in bonus dei dipendenti, dall’altra la vigilanza di Francoforte allerta i governi a stare pronti di fronte alla possibilità di dover prevenire un credit crunch, una stretta creditizia, anche attraverso ricapitalizzazioni. Impossibile non pensare che la Bce abbia anche in mente la probabile ondata di default societari, e prestiti andati a male che verranno a galla a valle delle massicce moratorie sul credito.

“Tutte le nostre azioni e misure di vigilanza sono e continueranno ad essere mirate ad assicurare che il settore bancario rimanga solido e in grado di sostenere la ripresa economica con un credito adeguato”, ha detto il presidente del Consiglio di Vigilanza Andrea Enria. La Bce ha congelato gli stress test per l’esplosione del Covid-19, ma da una “analisi di vulnerabilità” condotta dall’Eurotower, che ipotizza misure di contenimento per la pandemia fino a metà 2021, emerge che il coefficiente patrimoniale Cet1 aggregato verrebbe decurtato di 1,9 punti percentuali al 12,6% entro fine 2022. Ben al di sopra dei minimi regolamentari, ma nello scenario peggiore di una netta recrudescenza della pandemia verrebbe cancellato qualcosa come 5,7 punti percentuali al Cet1, portandolo all’8,8 per cento, su livelli di guardia. Senza considerare che, al di là del dato aggregato, ci saranno numerose situazioni di banche individuali con numeri ben diversi. Ecco perché “non c’è spazio per autocompiacersi” - ha avvertito Enria - e se la situazione economica peggiora ancora le autorità devono tenersi pronte ad agire.


di Redazione