Coronavirus: Uber taglia 3mila posti

martedì 19 maggio 2020


Tempi duri per le nuove frontiere dei trasporti. La Uber taglia altri 3mila posti di lavoro, chiude 45 uffici e si impegna a rivedere i suoi progetti non core nel tentativo di navigare l’emergenza coronavirus.

I nuovi tagli occupazionali, aggiunti ai 3.700 annunciati appena sette giorni fa, portano al 25 per cento le riduzioni totali alla forza lavoro a causa della pandemia.

“Stiamo vedendo alcuni segnali di ripresa”, dice Dara Khosrowshahi in una comunicazione ai dipendenti. “Me lo avete sentito dire già prima: la speranza non è una strategia. Anche se è facile da dire, la verità è che una decisione difficile”, aggiunge l’amministratore delegato di Uber.

Oltre ai tagli e alle chiusure, l’app per auto con conducente valuta le “alternative strategiche” per la sua divisione Uber Works, si avvia a chiudere il suo incubatore di prodotti e il laboratorio di intelligenza artificiale. L’annuncio mette però il turbo ai titoli Uber a Wall Street, dove arrivano a guadagnare l’8 per cento per poi chiudere a +3,60 per cento, e arriva mentre l’app è in trattative per acquistare la rivale Grubhub. I due amministratori delegati coinvolti in prima persona alla ricerca di un accordo sul prezzo. Secondo indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, il numero uno di Grubhub Matt Maloney avrebbe chiaramente indicato a Khosrowshahi che l’ultima offerta presentata è troppo bassa. Uber avrebbe assicurato di poterla ritoccare al rialzo, ma non si sa se sarà sufficiente. Le trattative comunque proseguono a caccia di un’intesa che creerebbe un gigante nella consegna di pranzi e cene a domicilio e consentirebbe importanti risparmi. Uber e Grubhub li stimerebbero in 300 milioni di dollari, ma per Morgan Stanley potrebbero essere il doppio.


di Anna Maria Fasulo