giovedì 9 maggio 2019
Un nuovo percorso con l’obiettivo del rafforzamento delle relazioni tra Italia e centro Asia è il risultato dei lavori del “Business Forum Italia Uzbekistan”, svoltosi a Roma, nella sede di Unioncamere. Dall’Uzbekistan, presente una delegazione guidata dal viceministro per gli investimenti e per il commercio estero, Badriddin Abidov. La delegazione ha avuto un importante incontro presso il nostro Ministero dello Sviluppo Economico, una riunione per affrontare le nuove sfide e le opportunità individuate dal Gruppo Intergovernativo per la Cooperazione Economica Italia Uzbekistan. I settori focus del seminario sono stati: agricoltura e industria alimentare, produzione tessile e sericoltura, materiali da costruzioni, produzione di pellame e industria automobilistica, oil&gas.
Al seminario sono intervenuti i maggiori rappresentanti istituzionali e imprenditoriali dei suddetti settori, accompagnati dall’Ing. Luigi Iperti, Presidente della Camera di Commercio Italo – Uzbeka, dall’Ambasciatore della Repubblica di Uzbekistan in Italia Otabek Akbarov e da Vittorio Giorgi, Console Onorario dell’Uzbekistan in Campania e Molise, per illustrare le principali opportunità di investimento e collaborazione industriale nel Paese e analizzare esempi concreti di cooperazione per rafforzare i futuri casi di successo. Durante i lavori presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è avuta la sesta sessione del Gruppo di lavoro intergovernativo Italo-Uzbeko per il Commercio, la Collaborazione Economica, Industriale e per i Crediti all’Esportazione, che si è tenuta a 8 anni di distanza dall’ultima riunione a Tashkent nel 2011. All’incontro, co-presieduto dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Michele Geraci e dal Vice Ministro per le Relazioni Economiche Internazionali, gli Investimenti ed il Commercio Estero della Repubblica dell’Uzbekistan Badriddin Abidov, ha partecipato anche il Vice Ministro dell’Agricoltura dell’Uzbekistan Siaidkamol Khojaev, nonché i rappresentanti di istituzioni, organizzazioni e associazioni di categoria di entrambi i Paesi.
Un incontro collaborativo e amichevole, scrivono i delegati del Ministero dello Sviluppo Economico, nel corso del quale sono state illustrate le linee strategiche per la creazione di ulteriori condizioni di sviluppo, delle relazioni economiche e commerciali, già in forte crescita con il nostro export che nel 2018 ha registrato un aumento record di quasi il 90%, per un valore di € 320,6 milioni, oltreché rafforzare la cooperazione tra i due Paesi nel campo degli investimenti. A tal fine i due Presidenti di Commissione, Michele Geraci e Badriddin Abidov, hanno firmato un Protocollo che sancisce il rinnovo della collaborazione tra Italia e Uzbekistan su nuove basi.
Geraci ha espresso la volontà di voler recarsi entro l’anno in Uzbekistan e in altri Paesi dell’Asia Centrale: “Ricordo, sono tutti Paesi della Nuova Via della Seta, con cui possiamo sviluppare progetti infrastrutturali, di investimento e commerciali. Il +90% fatto registrare nel settore tessile dall’export italiano in Uzbekistan rappresenta un record su cui possiamo costruire uno sviluppo a tutto tondo dei rapporti economico-commerciali bilaterali. Gli uzbechi ci hanno richiesto un concreto aiuto per la gestione delle loro free trade zones e lo sviluppo di smart cities e delle infrastrutture regionali, sfruttando la posizione di hub che l’Uzbekistan può giocare nel cuore dell’Asia centrale”.
Il presidente dell’Ice, Carlo Ferro, a margine del seminario ha dichiarato: “Le prospettive di eventi come questo sono quelle di aprire nuovi mercati. Oggi il rapporto commerciale con l’Uzbekistan è abbastanza modesto ma è giusto vedere anche il bicchiere mezzo pieno: le esportazioni italiane sono cresciute del 71 per cento lo scorso anno. È un’economia che cresce a ritmi superiori al 4 per cento e quindi noi stiamo preparando le nostre imprese alle opportunità di essere partner di questo processo di crescita”. Ferro ha lodato “il nuovo corso avviato dalla leadership uzbeka che ha favorito il dialogo interregionale, un percorso di riforme economiche”, ma anche una certa apertura all’estero, tutti “fattori che riscuotono interesse fra investitori italiani”.
Le Parti hanno, inoltre, condiviso alcuni obiettivi da raggiungere nel corso del 2019: miglioramento delle condizioni di reciproco accesso al mercato; incremento e diversificazione delle rispettive esportazioni; approfondimento delle potenzialità di sviluppo legate sia al piano per gli investimenti infrastrutturali 2017-2021 che alle continue proposte legislative e di riforma nella gestione dei beni statali, l’apertura alla concorrenza internazionale e la loro privatizzazione.
di Domenico Letizia