mercoledì 5 dicembre 2018
Io sto con gli imprenditori. Quelli però che non si sono schierati con Matteo Renzi ai tempi del referendum in cui Vincenzo Boccia, attuale capo degli industriali, ha preso una tranvata che avrebbe giustificato in pieno la sua – mancata – destituzione.
Io sto con gli imprenditori che vogliono lavorare e dare lavoro. Quelli che producono ancora qualcosa in Italia, e non con quelli che si assiepano in Confindustria, Confapi e tutte le altre associazioni di categoria che sono diventate come i sindacati italiani, cioè lontani dalla realtà delle persone, e che fanno politica per lo più sbagliata. Io sono con e a favore degli imprenditori italiani che non chinano la testa di fronte a questa Europa franco-tedesca, che vuole saccheggiare e far diventare il nostro Paese la nuova Grecia d’Europa. Io sto con gli imprenditori italiani che hanno capito che questa Europa va cambiata, con l’appoggio esterno di Donald Trump e grazie alla spinta propulsiva data dalla maggioranza degli italiani con il voto del 4 marzo scorso. La nuova Ue deve nascere su input dell’Italia che comunica la necessaria rimodulazione dell’Europa e dell’euro, in modo da poter mantenere e fare esistere Europa e moneta unica. Io sono con gli imprenditori che vogliono andare contro le attuali infornate pubbliche grilline, e anche quelle stataliste leghiste, con cui si appesantisce economicamente lo Stato italiano rendendo impossibile la tassazione già proibitiva e la coesistenza sociale.
Io sono con gli imprenditori che non hanno tifato, come con gli assaltatori e depredatori della cosa pubblica, Renzi e compagni, Macron, morto che cammina, e sono con quegli imprenditori che non avrebbero saputo cosa votare in Francia, come in Italia, perché manca il polo politico economico-liberale. Io sono con gli imprenditori che non vogliono assistenzialismo e dissipazione economica sociale, sono con gli imprenditori che vogliono ordine nelle casse e nelle tasche degli italiani. Io sto con gli imprenditori che hanno capito che, con le invasioni barbariche di immigrati clandestini e irregolari, questa Europa ha dimostrato la totale propria malafede e, dove non è tale, la propria inaffidabilità e incapacità, così come lo stesso hanno dimostrato tutte le forze politiche esistenti in Italia. Io sono con gli imprenditori che come me vogliono il meglio per il nostro Paese in politica, in economia e nel sociale.
Immettendo tutto questo in termini pratici, l’unica cosa che si può fare oggi, nel rispetto della democrazia e delle nostre regole democratiche, è andare a votare presto per individuare chi possa darci e realizzare ciò che serve oggi all’Italia, cioè investimenti e lavoro, detassazione e crescita e revisione delle regole europee deviate. La rimodulazione delle regole in Europa con il richiamo ai soli Trattati erga omnes che parlano di armonia e benessere, crescita e progressiva convergenza degli Stati membri secondo ciascuno le proprie autonome politiche economiche indipendenti, è conditio sine qua non della realizzazione di ciò che gli imprenditori con cui io sto vogliono attuare.
di Francesca Romana Fantetti